Due condanne e un’assoluzione nell’“Operazione cravatta”, un vasto giro di usura con epicentro Valdinievole e propaggini a Viareggio e Castelfiorentino. Ieri è stato condannato a 5 anni e 2 mesi di reclusione l’ex direttore di banca, Franco Franchi, 57 anni, di Chiesina Uzzanese, per concorso esterno in associazione a delinquere finalizzata all’usura. Prevista anche la confisca di due auto intestate all’ex bancario, che ha già annunciato il ricorso in appello.

Inoltre, condanna a 4 anni per Renzo Meucci, 57 anni, di Prato, e assoluzione per Elvira Spadoni, 64 anni, all’epoca dei fatti segretaria.

L’accusa per Franchi, ex direttore del Banco di San Geminiano e San Prospero di Monsummano, ora Credem, era quella di dirottare a una finanziaria i clienti impossibilitati ad accedere al credito bancario. Nel corso del processo, Franchi ha sottolineato che lui si limitava a segnalare l'esistenza della finanziaria come alternativa alle banche per un prestito, ma di non essersi mai messo un soldo in tasca.

Al pratese Meucci è stato contestato, e riconosciuto colpevole, il ruolo di creditore-prestanome dietro al quale si sarebbero celati i finanziatori occulti dei prestiti a tassi usurari. Per altri tre arrestati ci sono già da tempo le sentenze definitive: Guido Carlo Sorini, 70 anni, consulente fiscale di Montecatini e titolare della finanziaria, a 6 anni; Vittorio Barbieri, 65 anni, di Pieve a Nievole a 5 anni e mezzo e Benito Antonio Lavorgna, 69 anni, a 2 anni e mezzo.