L'Italia è il penultimo Paese in Europa per innovazione dei metodi contraccettivi. E' quanto emerso durante il congresso di ginecologia in corso a Montecatini.

«L'Italia non ha ancora sostituito i metodi contraccettivi tradizionali, come il preservativo e il coito interrotto, con più tecnologici e più efficaci metodi contraccettivi disponibili - ha detto il professor Massimo Moscarini, presidente dell'associazione Agui, come riporta una nota -, situazione che pone il nostro Paese in una posizione di forte ritardo rispetto agli altri a sviluppo demografico avanzato».

Le nuove tecnologie contraccettive, hanno detto gli esperti, sono efficaci per reversibilità, innocuità, tollerabilità, facilità d'uso e accessibilità e danno maggiore benessere alle donne riducendo sindromi e dolori mestruali e prevenendo alcune condizioni patologiche.  

I ginecologi hanno anche fatto il punto sull'osteoporosi: ne soffre il 23% delle italiane over 40 anni, con percentuale che arriva al 50% per chi supera i 70. Nel 2050, secondo i dati diffusi durante il congresso, l'incidenza a livello mondiale di frattura dell'anca subirà un aumento del 240% nelle donne e 310% negli uomini.

«L'osteoporosi è una malattia che può causare devastanti conseguenze fisiche, psico-sociali ed economiche - ha detto ancora Moscarini - e la prevenzione e il riconoscimento delle cause sono fondamentali», ma secondo un sondaggio Gallup, il 75% delle donne di età compresa tra i 45 ei 75 anni non ha mai discusso di osteoporosi con il proprio medico.