Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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PISTOIA
Possibile: "Per salvarsi da una destra neofascista e sovranista serve un nuovo Ulivo"

16/6/2022 - 16:30

Possibile Pistoia interviene dopo le elezioni amministrative.

"Il comitato pistoiese di Possibile porge al sindaco Tomasi e ai consiglieri neoeletti i rallegramenti e gli auguri di un buon lavoro per il bene della città e del territorio comunale, sia al membri della maggioranza, sia a coloro cui gli elettori hanno affidato il compito di fare per cinque anni un'opposizione competente e agguerrita e la missione di recuperare con la loro azione politica credibilità presso coloro che hanno scelto l'astensionismo.

 

Come comitato abbiamo deciso di rendere pubbliche le nostre considerazioni in relazione al voto di domenica scorsa, ricordando che ci siamo alzati dal tavolo della coalizione progressista ed ecologista, costituitasi lo scorso autunno attorno a un documento programmatico (frutto anche del nostro apporto) solo pochi giorni prima che venisse ufficializzata una candidatura a sindaco per noi inaspettata, dopo mesi di incontri inconcludenti sotto questo aspetto e in attesa dell'improbabile accordo col Pd.

 

Ci siamo ritirati non perché non condividessimo il programma e tanto meno il profilo di Francesco Branchetti, quanto perché ritenevamo fallito il nostro progetto, esplicitato fin dai primi incontri,  di provare a costruire nella nostra città una lista nuova e unitaria, aperta al M5S e comprensiva dell'intero mondo politico e civico, progressista e ambientalista: una lista dotata di un nome e di un simbolo che fossero espressione di tutto lo schieramento, anziché un raggruppamento di liste concorrenti e afferenti a partiti esistenti, con qualche aggiunta di civismo. È solo questo il motivo per cui abbiamo scelto di non aggiungere il nome di Possibile a una delle tre liste per Branchetti, pur impegnandoci per il successo del candidato e insieme augurandoci un buon risultato della lista del M5S, a sostegno di Fratoni ma con un proprio programma, che tuttavia non c'è stato.


Oggi, a voti conteggiati e a seggi attribuiti, ci stupisce non poco che il Pd, di fronte alla sonora sconfitta subita, non solo a Pistoia, e all'alto tasso di astensionismo, tenti di mimetizzarla con il fatto di essere il partito che ha ricevuto il maggior numero di consensi in ambito nazionale e locale.

 

Sarebbe invece opportuna, come già è stato suggerito da più parti, un'approfondita riflessione, tra i dirigenti di quel partito, su come sono state orchestrate le ultime due elezioni amministrative che hanno regalato alla destra il governo di Pistoia. In particolare, per questa ultima tornata, chiedersi se non siano stati commessi gravi errori nelle modalità e nella sequenza temporale relativa alla presentazione del programma, alla scelta della candidata sindaca e alla costruzione di una coalizione dall'orientamento politico occasionale e non omogeneo.

 

Inoltre, ci domandiamo se l'alleanza, finora solo elettorale, con il M5S è ancora in agenda, oppure se, non avendo portato valore aggiunto, il Pd preferisca guardare verso lidi moderati e centristi. Sarebbe stato - e a maggior ragione oggi sarebbe - lungimirante ricercare l'incontro tra sensibilità politiche più compatibili con l'identità di un partito che ancora pretende di essere la guida della sinistra: non solo il M5S, ma la componente "rossoverde", che non va trattata da semplice stampella occasionale, imponendole la composizione del tavolo, le regole del gioco e le carte da giocare, bensì elemento essenziale verso la realizzazione di un soggetto politico plurale (una federazione?) distante dalla sommatoria di ceto politico.

 

Pensiamo a una sorta di nuovo Ulivo, dotato di regole condivise, aperto alla società civile con le sue rappresentanze associative e profondamente rinnovato nella dirigenza. È un progetto che potrebbe prendere il via anche da Pistoia, conseguentemente a un'analisi della sconfitta senza infingimenti, se vogliamo contribuire a salvare il Paese da una destra a guida sovranista e neofascista, priva di senso del futuro e, nella migliore delle ipotesi, non interessata a dare voce e risposta a un disagio sociale crescente, dirottandolo contro nemici immaginari. E, fra cinque anni, ricongiungere Pistoia alle sue radici.


È arrivato il momento di mettere insieme tutte le energie, individuare al più presto modi e forme per costruire un’unità che preservi le identità, ma metta da parte le appartenenze e gli interessi di bottega: che sia, perciò, capace di umiltà e altruismo. Non è più il tempo di esperimenti cui non corrisponda una chiarezza di intenti, una comunione profonda di idee e  ideali, di calcoli basati sulla legge elettorale più conveniente. Ci vuole tempo per essere davvero nuovi e realizzare una proposta politica credibile, che riporti al voto tanti astenuti e ancora di più per lasciar crescere una classe dirigente nuova. Le idee, anche le migliori, senza le persone non sono niente.


Se ci crediamo davvero, la sconfitta alle amministrative e i segnali positivi dati dall'elezione nel consiglio comunale di ben tre rappresentanti della sinistra ecologista e pacifista possono essere un seme da non disperdere, ancora una volta".

Fonte: Possibile
 
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17/6/2022 - 12:38

AUTORE:
Franco

Se basta mettere una pianta di ulivo fatelo. Per quanto riguarda il partito bisognerebbe cambiare tutti i tesserati politici e ministri. Ma non li cambierete quindi propongo l'estinzione come sparirà il M5S.....

16/6/2022 - 20:45

AUTORE:
Bibi

Il cancro della sinistra, e quello che ognuno si sente soffocare dagli altri .
La scissione dei socialisti nel ,19:, e' continuata e continua fino ad oggi .

Il partito socialista si scisse e nacque il partito comunista ...
Nel frattempo e contemporaneamente nacquero i fasci di combattimento da cui il ventennio .

E la storia si ripete e non vedere analogie e veramente triste.