Effettivamente tarattasi di un'uccelo che è molto prolifico specie negli aultimi anni,quando passano sono milioni che oscurano il cielo,la caccia è proibita ma,attenzione,non in tutti i posti e quindi nasce il dubbio se coloro che vorebbero abbatterli abbiano veramente ragione.Una cosa è certa ,il mio amico di Monsumano Terme che fà il cuoco,è dalla parte dei cacciatori in quanto sono proverbiali i suoi sughi mondiali allo storno che spolpati con perizia vengono messi sulla pasta asciutta.

Vi faccio notare che l'articolo in questione lascerebbe intendere che i Comuni hanno la possibilità di decidere se inserire o meno alcune specie in deroga tra quelle cacciabili. Anzi asserisce testualmente: "la triste decisione del Consiglio Comunale di Pescia di reinserire lo storno tra le specie cacciabili". A parte il fatto che cio' non è tra le competenze di una Amministrazione Comunale ma che si è trattato solo della approvazione di una mozione che chiede alla Regione Toscana di rimettere lo Storno tra le specie cacciabili in deroga ed al Governo Italiano di adoperarsi perche lo stesso sia reimmesso definitivamente tra le specie cacciabili dell'Unione Europea, vorrei sottoporre alla vostra attenzione l'effettiva dannosità di questa specie, che essendosi moltiplicata in maniera veramente incontrollata negli ultini anni nei nostri territori, arreca notevoli danni non solo alle colture in atto ma anche ai tetti delle case (sono usi fare il nido sotto i tegoli riuscendo facilmente a spostarli provocando così infiltrazioni d'acqua),ai canali di scolo ecc. senza considerare i notevoli accumuli di escrementi che rilasciano in ogni dove.
Prima di essere costretti a costosi interventi per ridurre queste colonie di storni (come si fa in vicinanza di campi di volo e aeroporti)e che comunque prevedono la soppressione,forse è meglio provare a riaprire la caccia in modo da tenere sotto controllo il numero di esemplari stanziali.