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Fp Cgil: "Politiche assunzioni negli enti pubblici restrittive, a rischio l'attuazione del Pnrr nel nostro territorio"

4/4/2023 - 10:36

“Nella Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) del marzo 2023 - redatta dalla Corte dei Conti  - emergono elementi  di criticità, nella realizzazione dei piani e dei progetti, che attestano l’andamento dell’operatività in relazione agli obiettivi. Ciò non fa ben sperare rispe o al pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Europa.”

 

Per il segretario generale della Fp Cgil Sandro Malucchi la situazione è palesemente grave. “La spesa sostenuta dalle amministrazioni può essere stimata, a fine 2022, in oltre 23 miliardi, circa il 12 per cento delle dimensioni finanziarie complessive del Piano (191,5 miliardi), che si riduce al 6 per cento qualora si escludessero i crediti  d'imposta del piano Transizione 4.0 relativi ai beni strumentali innovativi e alle attività di formazione, ovvero azioni non immediatamente produttive a sostegno del Pnrr”.

 

Preoccupanno il sindacato di via Puccini soprattutto i destini delle missioni 5 “Inclusione e coesione” e 6 “Salute” che si attestano ben al di sotto del 5 per cento del finanziamento richiesto.

 

“Tale situazione mette in evidenza l'importante sforzo finanziario richiesto nei

prossimi anni per assicurare il pieno utilizzo delle risorse stanziate nel Piano. Nel periodo triennale, un progresso più lento, rispetto al cronoprogramma, si rileva nelle missioni 5 "Inclusione e coesione" (37,8 per cento obie!vo da raggiungere) e 6 "Salute" (23 per cento del Piano).”

 

In questo quadro si inserisce la riflessione sulla composizione delle piante organiche reali, analizzata dalla Fp Cgil per il periodo 2018 – 2022, che la pubblica amministrazione può mettere a disposizione per il raggiungimento degli obiettivi di progettazione e realizzazione dei piani del Pnrr.

 

“Le dolenti note provengono dalla comparazione tra la numerosità dei professionisti messi a disposizione dal sistema pubblico locale che si sono ridotti del 10% nel periodo 2018–2022".


Secondo Malucchi alcuni esempi rendono l’idea della situazione di difficoltà, se non l’impossibilità, di raggiungere gli obiettivi del finanziamento europeo.

 

“Nel settore degli uffici periferici dello Stato si sono persi 43 posti di lavoro nell’intera provincia pistoiese passando da 537 addetti a 494 con un saldo negativo dell’8 per cento. Spiccano l’Agenzia delle entrate con un ragguardevole meno 49 operatori arrivando all’esiguo 121 addetti, con un significativo segnale di scarsa volontà da parte del governo di aggredire l’evasione e l’elusione fiscale, e l’Inail che ha perso il 25% della propria forza lavoro nel quadriennio, come se la lotta agli infortuni sul lavoro non avesse la dignità di essere quotidianamente combattuta”.


La situazione degli enti locali della provincia pistoiese non si segnala – secondo la nota della Fp CGgil - per risultati difformi dall’andamento degli uffici dello Stato nonostante siano proprio gli enti locali i soggetti pubblici maggiormente interessati dal Pnrr. Il saldo del periodo 2018–2022 consegna alla città e alla provincia un pesantissimo meno 207 posti di lavoro, l’equivalente del 10% di riduzione complessiva. Si è scesi sotto quota 2000 addetti nel quadriennio considerato passando a 1854 addetti.

 

“Soltanto nel Comune di Montecatini, effettivamente colpito da una riduzione dell’entrate da parte dell’ente locale che impedisce politiche assunzionali, si sono smarriti  34 posti di lavoro pubblici pari al 17% del totale. Il dato sconfortante – continua il sindacalista - è seguito a ruota dal Comune capoluogo che riduce la propria pianta organica di 29 unità scendendo a quota 712 addetti. In questo quadro gli obiettvi del Pnrr rischiano di rimanere un miraggio, con un grosso danno per le comunit. locali e una pessima figura nei confronti della comunità internazionale".

 

In tal senso si aspettano i piani assunzionali dell’attuale governo – auspicano dal sindacato dei servizi pubblici - che appare in grossa difficoltà rispetto la gestione complessa rappresentata da un appuntamento a cui rischiamo di arrivare impreparati vista la bassissima numerosità di lavoratori pubblici determinata dalla miopia di un sistema di impostazione neo liberista che credeva nella capacità del mercato di supplire alla riduzione della mission pubblica.

 

“Capacità rimasta inespressa – questa l’amara conclusione del segretario Fp Cgil - a scapito di cittadini, servizi, crescita degli investimenti e del dato occupazionale".



Fonte: Cgil
 
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