Fortina Bruno  e Pinochi Roberto

LA PIAZZA DI MONTECATINI ALTO

Il comune rurale di Montecatini, come altri della Valdinievole, ha visto la luce nella seconda metà del XII secolo (1167), mentre il primo nucleo delle famiglie insediate sul colle lunato può farsi risalire a oltre un secolo prima, alle origini del secondo millennio. La "curtis" di Montecatini è indicata nell’anno 1000 fra le appartenenti al vescovo di Lucca; nel 1016 fra i 24 villaggi dipendenti dal presule vi sono le "ville Montecatini", un plurale che lascia intendere come le opposte parti del colle probabilmente ospitassero allora due diversi centri abitati.

La piazza, anticamente "platea", della Comunità segue l’andamento ripido del paese, a differenza di altre località, che hanno la zona centrale di solito pianeggiante. Al centro si trovava un pozzo di acqua potabile, al di sotto due cisterne, una delle quali esiste da tempo immemorabile. Sulla piazza sorgono il palazzo della Cancelleria, dove si svolgono le riunioni del Consiglio Generale, e quello del Podestà, che ospita il giusdicente in servizio per sei mesi a Montecatini. Molte attività economiche si sviluppano negli edifici prospicienti la piazza, botteghe di fornaio e di pizzicagnolo, laboratori di sarto e officine di legnaioli. Qui si trova anche la vecchia chiesina dedicata a Sant’Antonio, officiata in antico dai frati di Santa Margherita, e poi trasformata in sacrario delle guerre mondiali. Più modernamente sulla piazza si aprono rivendite di sale e tabacchi, ma il nome della "piazza" resterà sempre quello generico ed anonimo delle origini. Solo all’inizio del secolo XX° prenderà il nome del nuovo re, Vittorio Emanuele III°, ed in seguito quello attuale di uno dei più celebrati cittadini del vecchio paese, Giuseppe Giusti.