Un ritorno alle origini. Agli elementi essenziali della terra. Ai nostri ricordi.
Un mix tra ciò che è stato e che sarà. Che stupisce e che sorprende. Insomma un’altra innovazione per un “Concept party” targato Fabio Madiai che per la domenica del Lidò, si è ispirato al passato per ricercare quei pezzi   vintage/trash (da Rita Pavone a Carosone per intenderci) e miscelarli con il nuovo creando una corrente musicale denominata appunto “Fashion trash”.

Il punto di partenza è un’ambientazione assolutamente ricercata che trasforma il club di Montecatini in un mondo “Metafisico”. Un nuovo “nuovo” e un nuovo “vecchio”, in una fusione completamente inedita, ricca di vitalità e dinamicità umana, grazie anche all'energia dell'animazione particolarissima:
Madamigelle di corte, signorine uscite da una Parigi impressionista,  per contrasto senza filo di logica sbucano i personaggi da un mondo post-atomico con figure femminili da un bordello chic in una Berlino decadente anni '40.
E’ da qui che nasce l’idea per la “nuova” domenica, un’esclusiva per  tutta la Toscana. Il nome che, in tutto questo, spicca è quello del DJ italo francese Antoine Vancherì (in foto), nato a Grenoble e artisticamente cresciuto nei locali tendenziosi della Parigi negli anni '70. Uno di questi è “Les bains Douche”, il ritrovo più cool degli artisti francesi. Vancherì, negli anni ’80 e '90, ha fatto girare i dischi nelle consolle di tutta Europa: Cannes, Lione, poi al “Moyo” club di Amburgo e oggi, in via del tutto eccezionale, lo ritroviamo al Lidò. Un personaggio che alza il livello di interesse per questa domenica, uno dei maggiori innovatori in circolazione. “La domenica del Lidò – spiega Vancherì – è un progetto che, musicalmente, si presenta rivoluzionario. Lo abbiamo denominato fashion/trash: un accorpamento più che un mixaggio, tra i pezzi ricercatissimi del presente con i pezzi dal passato dimenticati, buttati appunto”. La particolarità è che, proprio per questo concetto del ritorno alle origini, Antoine Vancherì suonerà con i vecchi “Technics 1200”, i giradischi o, in gergo, i piatti (da 33 e 45 giri) per eccellenza: “Sono andato a ricercare i brani in vinile, quei pezzi “graffiati” che hanno segnato la storia della musica quando lavoravo a Parigi. In tanti anni di lavoro in discoteca, non ho mai sentito l’entusiasmo di oggi per questo progetto. Sono certo che l’idea stupirà”.