Cinzia Silvestri e Luciano Tiramani, del movimento "Svegliati Italia", intervengono per parlare di Terme.

"Durante il consiglio comunale di mercoledì 9 novembre il progetto Leopoldine  è apparso non come una grande opportunità per Montecatini, ma come  un vampiro che succhia sangue, un mostro che fagocita tutto senza raggiungere lo scopo finale.
La discussione dei punti sull'oggetto termale ha scaturito parecchia dietrologia, forse anche buona retorica condita però con inevitabili banalità.
La realizzazione del bagno romano all'interno dello stabilimento termale è propedeutico al rilancio della città, da lì riparte il nostro futuro e  su questo da sinistra a destra nessuno discute.  Tuttavia meraviglia moltissimo che i nostri supposti amministratori non pensino, o fingano di non pensare al dopo.  Le poche parole di passaggio spese dall'opposizione, senza peraltro esporsi con idee o progetti sul tema, mettono sgomento.
Lo scatto d'orgoglio da noi tante volte sollecitato a maggioranza e minoranza non riusciamo ad intravederlo: si procede in modo ordinario a gestire situazioni che, nel caso delle Terme, dovrebbe essere di allerta quotidiano.
Si sparano cifre, si svendono immobili, e manca il più e il meglio: la situazione che stiamo vivendo imporrebbe un grande cambiamento nel sistema di amministrare Montecatini e proprio il grande investimento richiesto dal progetto Leopoldine esige  un programma di scopo che coinvolga tutta la città, che deve prepararsi, con piccoli ma costanti passi in avanti, ad offrire la piscina più bella del mondo, che oggi può ambire al Guinness di piscina incompiuta più cara del mondo. Nessuno vuole che resti così,  ma le perplessità, su Leopoldine e sulle Terme in generale, restano e non dobbiamo rimanere spettatori solo perché lontani dalla stanza dei bottoni.
E' arrivato il momento, dopo oltre due anni di amministrazione, che la Giunta Bellandi presenti dei programmi a lungo e medio periodo, coinvolgendo la Regione Toscana che deve fare la propria parte. Quello che è accaduto in aula consiliare non ci convince, perché non ci pare risolutivo ma soprattutto mancante di programmi per il dopo-apertura. Seppure deve finire il periodo delle polemiche, tuttavia un momento così grave non può passare sotto silenzio. Non ce la sentiamo di tacere sulla voragine senza fondo che si è aperta non solo a livello architettonico, ma soprattutto finanziario, dentro e fuori le Terme".