Roi Giorgi (capogruppo Pd), Giovanna Papini (capogruppo Pescia Democratica) e Ferdinando Campilunghi (capogruppo Federazione della Sinistra), hanno consefnato al presidente del consiglio comunale Salvatore Leggio una lettera nella quale ne criticano l'operato.

"Egregio presidente, scriviamo per manifestarle lo  sconcerto sul modo in cui sta esercitando la sua funzione, a nostro avviso in maniera poco equilibrata rispetto al ruolo di garante dell’assemblea consiliare che le è assegnato dallo Statuto comunale e dai regolamenti  che ne derivano.
Se è possibile, e francamente ci pareva difficile, sta facendo peggio del suo predecessore in termini di mancate garanzie e tutele nei confronti dell’esercizio del ruolo di consiglieri di opposizione.
Tenuto presente che in segno di fiducia le opposizioni di sono astenute al momento della sua elezione, rimaniamo stupiti e amareggiati del suo atteggiamento in grande parte proteso a tutelare la maggioranza che amministra e la stessa giunta comunale, puntellandola ogni qual volta se ne presenti l’occasione.
Quella stessa giunta che fino a pochi mesi fa, nella sua veste di capogruppo di Fli, criticava aspramente e senza riserve, e ora invece magnifica con interviste a mezzo stampa e prese di posizione in consiglio fuori luogo e soprattutto fuori ruolo.
Quindi i vecchi vizi permangono e le opposizioni non sono messe in condizione di fare bene il loro lavoro:
-commissioni convocate poco e male; accesso a determinati  agli atti pressoché impossibile; interpellanze discusse dopo mesi dalla presentazione e via continuando.
Particolarmente gravi ci appaiono gli ultimi due eventi ovvero la convocazione di un consiglio comunale straordinario  da noi chiesto per parlare dei rilievi della Corte dei Conti con all’ordine del giorno altri numerosi punti  che sarebbero stati  da trattare in un assemblea ordinaria e la mancata convocazione del consiglio comunale aperto da noi urgentemente richiesto  sui parcheggi a pagamento in area ospedaliera, un tema che sta mettendo in subbuglio l’intera città, ma che probabilmente a lei e alla sua maggioranza non interessa trattare per comprensibili motivi.
Egregio presidente, la avvertiamo fin da ora che in assenza di un cambio di atteggiamento e un salto di qualità del suo operato, saremmo costretti a ricorrere agli strumenti previsti  dalla Statuto a tutela delle prerogative delle minoranze, così come del resto accadde al suo predecessore, il quale anche se si salvò per un voto, certo non fece una bella figura sul piano istituzionale.
Ritenga questa nostra comunicazione un richiamo bonario teso a ripristinare un minimo della fiducia che avevamo riposto in lei al momento dell’elezione, altresì è anche vero che lei può tranquillamente persistere con determinati atteggiamenti contando esclusivamente sulla maggioranza che sostiene lei e il sindaco, ma, come lei ci ha insegnato,  il centrodestra a Pescia non è così stabile e i consiglieri comunali sono “mobili” soprattutto nel segreto dell’urna".