La Nazione ha raccontato la protesta di Antonella e Sergio Veraci, i fratelli la cui abitazione, in via di Boboli, è inclusa nell’area concessa in convenzione dal Comune per il parcheggio a pagamento allestito dalla Pepar. L’azienda ha deciso di rispondere ai fratelli con una lettera inviata anche al sindaco Marchi.

«Pur non essendovi tenuti — afferma la ditta — ci siamo obbligati a presentare una soluzione progettuale per l’allargamento della carreggiata del primo tratto di via di Boboli; abbiamo consentito che fino alla realizzazione delle opere l’accesso alla vostra proprietà potesse aver luogo liberamente tramite il parcheggio e vi abbiamo consegnato i pass; abbiamo collocato (dopo aver ottenuto l’assenso degli amministratori) barriere new jersey a chiusura del tratto terminale di via di Boboli, che sarebbe stato riaperto dopo la realizzazione delle opere. Ma la polizia municipale, disattendendo le intese raggiunte, ha elevato nei nostri confronti un verbale di contestazione per abusiva installazione delle barriere, infliggendoci una sanzione pecuniaria e preannunciandoci la rimozione forzata delle barriere, poi attuata. Il Comune dovrebbe invece accelerare le procedure di ampliamento di via di Boboli».