La globalizzazione è sempre più vicina eppure per il sistema delle imprese italiane, interessate a ottenere nuove opportunità commerciali, è sempre una grande scommessa comprendere le logiche di mercato di Paesi stranieri.
Questa volta la sfida riguarda un gruppo di imprese toscane che da domani si troveranno ad affrontare i gusti e le esigenze di una delegazione cinese invitata in Toscana per un incoming del settore agroalimentare.
I buyer asiatici potranno così beneficiare di una vera e propria vetrina appositamente selezionata per loro.
A tentare di espandere il loro business in Cina saranno 7 imprese pistoiesi e 5 impresi lucchesi che, nel salone delle Terme Excelsior, incontreranno domani la delegazione in visita. Mercoledì 7 e giovedì 8 novembre, l’incoming  proseguirà rispettivamente ad Arezzo e poi a Livorno.
Il progetto è stato organizzato dalle Camere di Commercio di Pistoia, Lucca, Livorno e Arezzo, in collaborazione con Metropoli, Lucca Promos, Pistoia Promuove e con il contributo di Unioncamere Toscana.
 
Non ha dubbi Stefano Morandi, Presidente della Camera di commercio di Pistoia a proposito del colosso asiatico:
“La Cina rappresenta per le nostre imprese una grande opportunità. Si tratta di  un Paese dove il pil, nonostante la crisi mondiale, è sempre in aumento. Si tratta di una sfida non solo di business ma anche culturale. Per entrare in Cina servono molta umiltà, preparazione, buona volontà. Negli ultimi anni le aziende italiane sono passate dalle 230  presenze del 2006 alle oltre 900 attuali, solo a Shanghai e nella Cina orientale. Nel 2011 il volume degli affari commerciali tra Italia e Cina è stato di circa 51 miliardi di dollari. Ma la sfida non è facile, tanto più per l’agroalimentare, che deve affrontare un mercato con tradizioni alimentari diverse dalle nostre, con una lunga storia alle spalle.Il made in Italy solo nell’ultimo anno è cresciuto del 36%, sono state vendute qualcosa come 248 milioni di euro tra cibo e bevande”.