''Un governo formato nel piu' breve tempo possibile? Se deve arrivarne uno che decide di aumentare ulteriormente le tasse, allora e' meglio non averlo''. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, a margine della settima conferenza di organizzazione della Uil Pensionati, svoltasi questa mattina a Montecatini Terme. Angeletti ha parlato della situazione ''disastrosa'' dell'economia, dell'assenza di segnali di miglioramento e ha auspicato, quale primo punto che dovrebbe essere all'ordine del giorno del nuovo governo, la ''diminuzione dei costi del lavoro e della tassazione dei lavoratori''. 

Bisogna ''separare il futuro del sindacato e dei lavoratori da quello dei partiti'', ha detto Angeletti. ''Non affidiamo il nostro futuro a questi politici, che soffrono di una miopia fatale che li porta a rifiutare di guardare cosa accadra' dopodomani. Abbiamo una classe politica debole e incerta e non possiamo consegnare loro le sorti di milioni di lavoratori: chi vi si e' affidato ci ha lasciato le penne. Noi continueremo a pensare con la nostra testa perche' e' questa l'unica forma di sindacato che avra' un futuro. Noi c'eravamo prima e ci saremo dopo di loro: sopravviveremo alla crisi di questo sistema politico''. 

''Cambiare la legge che blocca l'indicizzazione delle pensioni'': e' questo l'obiettivo numero uno per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ''E' stato commesso un grave errore: non aver selezionato, sulle pensioni, gli argomenti verso i quali era davvero necessario battersi da quelli che potevano invece essere accettati. Al governo tecnico - ha affermato Angeletti -, se avesse solo portato l'eta' pensionabile a 67 anni, nessuno avrebbe avuto da ridire. Lo scandalo sta nell'aver scatenato la stessa reazione verso lo scippo da 13 miliardi di euro dalle pensioni, verso la vicenda degli esodati e verso l'allungamento dei termini pensionistici. E' stato considerato tutto alla stessa maniera e ne e' venuto fuori un disastro''.

Quella sui costi della politica ''e' una nostra battaglia da tempo, ma ora e' Grillo che la fa, secondo l'opinione pubblica''. Lo ha detto ancora Angeletti. ''Ma cosa avremmo potuto fare noi? Rifiutare qualsiasi incontro con governo, regioni, province e comuni? Mi avrebbero preso per matto. Ma al di la' di ogni qualunquismo e demagogia, risulta oggi fondamentale abbattere i costi della politica, dimezzare i 135.000 eletti dalla politica, lottare contro la corruzione''.