Truffa e appropriazione indebita. Sono questi i capi d’accusa da cui si dovrà difendere un imprenditore di Montecatini di 61 anni titolare di una ditta di Pescia che vende impianti di cogenerazione a biomasse. Secondo il pm della Procura di Lucca — che ha appena chiuso le indagini preliminari e si appresta a chiedere il processo — il 61enne avrebbe truffato un 28enne di San Romano in Lucchesìa, legale rappresentante di un’azienda agricola garfagnina, per un danno da oltre 400mila euro.

Il giovane agricoltore di San Romano aveva deciso di comprare un impianto di cogenerazione a biomasse per produrre energia elettrica in proprio. Il modello costa 383mila euro più Iva e alla stipulazione del contratto il 28enne versa subito 121mila euro. Segue un collaudo tecnico che, secondo l’imprenditore pesciatino, dimostra come tutto fili liscio. Il 28enne, quindi, paga altri 121mila euro. Quando però l’impianto viene montato in Garfagnana iniziano i problemi: il display segna una produzione di energia elettrica, ma la macchina produce molto meno, tanto che il costo per l’acquisto del cippato che alimenta il motore è superiore al corrispettivo della vendita dell’energia prodotta. E quando il 28enne chiede che la macchina fosse riparata, la ditta pesciatina avrebbe smontato una turbina senza mai più restituirla.