Lunedì scorso si e’ svolto presso il Comicent l’incontro organizzato dal “Comitato per i Cittadini della Valle del Pescia” sulle “ Prospettive future del territorio e dell’area a Sud di Pescia”. Questo il resoconto dell'evento da parte dello stesso Comitato.

"Gianfranco Venturi (consigliere regionale e presidente della Commissione ambiente e territorio del consiglio regionale) ha aperto l’incontro con una panoramica sulle principali modifiche all’attuale normativa (L.R. 1/2005) previste  dalla nuova proposta di Legge Regionale la n. 282/2013, di prossima discussione.

Principio ispiratore fondamentale della nuova normativa e’ il divieto o la massima attenzione al consumo di nuovo suolo e il rispetto per il territorio esistente. Tale previsione varra’ in particolare  per le aree a esclusiva o prevalente funzione agricola nei piani strutturali vigenti e per le aree ad oggi non urbanizzate.

Per le amministrazioni che si trovano in una fase in cui il Piano Strutturale e’ stato approvato, ma con un Regolamento Urbanistico da definire, il caso del Comune di Pescia, sembra che lo spartiacque che stabilisce l’approvazione con la vecchia ovvero con la nuova normativa sia  rappresentato dall’aver predisposto o meno la Vas (Valutazione Ambientale Strategica).

Il nostro comune a oggi non ha ancora adempiuto a tale obbligo (non e’ ancora stato effettuato il bando) e percio’ nelle sue decisioni dovra’ tenere di conto della nuova legge 282/2013. Comunque non sussiste alcun pericolo per le necessita’ edificatorie della imprese agricole del territorio, disciplinate dalla normativa sul settore agricolo. I limiti maggiori saranno per le necessita’ produttive di altra tipologia, che dovranno essere disciplinate da “Piani Intercomunali” alla cui stesura parteciperanno  anche la Provincia e la Regione con potere decisionale.

Il sindaco nel suo intervento ha  confermato, suo malgrado,  l’obbligo per l’amministrazione comunale di tenere di conto della nuova normativa nella redazione del Regolamento Urbanistico. Le previsioni previste nel Piano Strutturale per il Business Park saranno lasciate in stand-by fino a quando la nuova legge 282/2013 non entrera’ in vigore  definendo cosi’   meglio il suo ambito operativo. Il sindaco si e’ lamentato verso l’amministrazione regionale per l’intervento a “gamba tesa” nei confronti delle amministrazioni locali della Toscana. “E’ molto probabile che con la nuova normativa potremo fare poco nella zona. Che non si vengano poi a lamentare i cittadini che non si puo’ costruire niente nell’area”: questa e’ stata la sintesi del discorso espresso dal sindaco.

Affermazione peraltro ingannevole, in quanto se nell’area si ristabilira’ la situazione pre-Piano Strutturale, si potra’ continuare a operare nei termini attuali sia per l’edificabilita’ che per le coltivazioni.

Interessante anche l’intervento di Legambiente che, con Omero Nardini, ha proposto la realizzazione di un  di “Parco Agricolo”  nell’area  destinata al Business Park. Sottrarre il suolo alla cementificazione e destinarlo a un’orticoltura e frutticoltura di prossimita’, promuovendo la sperimentazione di agricolture di qualita’, puo’ rappresentare una valida alternativa alle decisioni imposte dall’amministrazione locale. Tutela Ambientale ed altro modello di sviluppo sono i concetti alla base della filosofia presentata dal circolo Legambiente Valdinievole.

Nel finale, dopo alcuni interventi di giovani agricoltori residenti nell’ara del Business Park, amareggiati per le scelte “sconsiderate” fatte sulle loro teste della nostra amministrazione, e’ intervenuto il direttore della Coldiretti di Pistoia, Vincenzo Tropiano, che ha cercato di segnare la strada futura sui cui puo’ muoversi l’agricoltura in Pescia e nel Business park: produzione non solo floricola ma anche tradizionale di ortaggi ( asparagi, pomodori, zucchini) sfruttando la presenza delle strutture gia’ esistenti e beneficiando della vicinanza del Mercato Ortofrutticolo di Firenze (uno dei piu’ importanti d’Italia).

I costi di trasporto da Pescia a Firenze sono limitati rispetto a quelli sostenuti per trasportare i medesimi prodotti dal Sud d’Italia, con indubbi benefici sui prezzi praticabili dai produttori. Ha inoltre ricordato la presenza del marchio Fai (Firmato dagli Agricoltori Italiani), che puo’ essere sfruttato sia per il comparto food che no food. La speranza dell’agricoltura pesciatina risiede in questi giovani agricoltori, che si interrogano sulle possibilita’di una  programmazione e visibilita’ esterna  nei confronti di un mercato che rappresentera’ sempre di piu’ una valida prospettiva economica".