Natale Paolo Gangemi (Progetto in Comune) interviene sulla fusone dei comuni della Valdinievole.

"Come promotore di una lista civica che si è presentata alle ultime elezioni per ricercare insieme ai cittadini un nuovo modo di fare politica, un diverso atteggiamento nei confronti delle istituzioni e nuove idee e proposte di buon senso, per il bene in Comune, intervengo anche io nel dibattito riguardante le unioni e fusioni dei comuni.

Ho letto attentamente e da lì prendo spunto, i vari interventi delle opposizioni e dell’amministrazione di Monsummano sul tema e ritengo utile dare il mio contributo ma in modo pragmatico senza secondi o terzi fini e senza voler andare contro o a favore di nessuno ma nel semplice interesse di una comunità.

Tutta questa premessa per dire: quale è l’obiettivo che ci vogliamo prefiggere? Se è diminuire i costi della politica sono perfettamente d’accordo, se è razionalizzare i servizi migliorandoli, pure,  ma non sono equazioni dove il risultato è assicurato.

Le istituzioni, le strutture organizzative complesse come ne è esempio una struttura amministrativa territoriale è fatta di uomini e donne più o meno pronte e preparate ai compiti che sono preposti a svolgere, ma si pensa che eliminando alcuni consigli comunali di risolvere tutti i problemi? Vi sono poi le leggi, i regolamenti, le normative alle quali ci si deve attenere gli istituti sovra comunali in materia di difesa e controllo edilizio urbanistico del territorio  ed anche, e  qui stà il problema, la macchina burocratica del nostro paese è complessa, pesante spesso con normative in contraddizione ed in contrapposizione tra loro. Tutto questo per dire che si parte con un progetto una idea bella, meravigliosa ma poi ci si arena e ci si ferma inesorabilmente.

I comuni esistono da sempre ed identificano una comunità piccola o grande che sia. Certo 10/11 comuni in Valdinievole sono tanti troppi ma tutti hanno antiche e profonde radici nel territorio e che difficilmente accetteranno di essere cancellati da una legge regionale. Ci vorrà tempo ed un percorso coerente e da gente matura e consapevole.

Nulla o poco è stato detto poi, sulle sovrastrutture comunali che generano costi e sprechi, sulle comunità montane, sui consorzi di vario genere, sulle partecipate di servizio al territorio: sui trasporti, sui servizi di smaltimento dei rifiuti,  di bonifica e di depurazione delle acque, di difesa del territorio e via dicendo. I costi per una comunità spesso si annidano lì e non all’interno dei comuni  ma non abbiamo nessun potere per incidere su tariffe che ci vengono imposte poi dall’alto in quanto non incidiamo sui loro consigli di amministrazione ma per potere delegato alla politica.

Sono per la costruzione di una “road-map” un percorso che si deve prevedere con tutti i rappresentanti di categorie, amministratori e “volontari politici”.

Un comitato promotore il più possibile apartitico ed apolitico aperto a tutti quelli che hanno a cuore veramente il bene del territorio ed espressione di questa istanza che porti nelle piazze dei vari comuni un questionario semplice fatto di 4 5 punti che possano  informare da un lato e trovare delle indicazioni di massima dall’altro per come procedere. Già poter prevedere in prima istanza un raggruppamento di comuni su 3 aree di riferimento importanti e ben definite come Pescia, Montecatini Terme e Monsummano Terme forse potrebbe essere una strada maggiormente percorribile rispetto a un mega comune della Valdinievole troppo piccolo per essere una ex provincia e troppo grande anche per estensione territoriale.

Poi raccogliere le firme per una consultazione di tipo popolare che contenga già soluzioni percorribili e concrete,  frutto di serie mediazioni fra gli attori in campo e che possano avere effettivamente un esito positivo e fruttuoso perchè non si butti via tempo e denaro. Ben vengano dei dibattiti con i cittadini: io ci sarò".