Un'attività nata nel 1956 e un prestigioso riconoscimento valido come onorifecenza per i maestri del commercio delle dieci province della Toscana. A essere premiati domenica mattina nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze con il Premio Mercurio sono stati i fratelli Maccioni di Pieve a Nievole. Questi ultimi hanno ricevuto la targa d'oro con l'immagine della divinità romana, protettrice dei commerci, all'interno del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, insieme ad altri quarantotto colleghi provenienti da tutta la regione.

L'iniziativa, organizzata da 50&Più Toscana, l’associazione degli anziani del sistema Confcommercio, ha voluto così omaggiare gli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi con oltre cinquan'anni di esperienza. Presenti alla cerimonia il presidente Enrico Rossi, la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini e il direttore Franco Marinoni, insieme ai presidenti di 50&Più nazionale Renato Borghi e regionale Antonio Fanucchi.

Grande soddisfazione quindi per i fratelli Roberto e Bruno Maccioni, che dagli anni del dopoguerra sono impegnati nel settore alimentare. Ad avviare la tradizione di famiglia in realtà è stato il padre Severino, che al termine del secondo conflitto mondiale decise di lasciare l'attività di agricoltore e iniziare quella di commerciante, facendo i mercati ambulanti in giro per la Valdinievole con un semplice banco. Poi giunsero i magnifici anni Cinquanta e Sessanta, il boom economico e l'attività decollò. Severino fu così affiancato dal figlio Roberto, dalla sorella Anna e in un secondo momento dal giovane Bruno.

La qualità dei prodotti venduti, dal baccalà al Parmigiano, e la professionalità dei Maccioni, aiutati anche dalle mogli Maria e Anna, conquistarono i clienti e l'attività si rafforzò. Dagli anni Novanta poi il commercio ambulante è stato guidato da Bruno, la moglie Anna e la nipote Roberta (figlia di Roberto). Nonostante le difficoltà, la tradizione prosegue e i Maccioni sono presenti sulle piazze di Monsummano, Altopascio, Bientina e Pontaegola.