Il gruppo consiliare di Centro-Destra per Pieve (Mario Suzzi e Franco Panzi) ha protocollato in data 26 maggio una mozione da portare all’approvazione del prossimo consiglio comunale.

"Con questa mozione si impegna la giunta a ottenere, con Rfi e le altre istituzioni competenti, il superamento della viabilità interrata e prevedere, sia pure in tempi tardivi, il collegamento con la soluzione di Montecatini Terme, per mantenere una sostanziale unicità del territorio e così escludere la previsione di muri che lo dividono.

Questo gruppo consiliare, già nella seduta del 30 aprile 2010, ben sei anni fa, aveva espresso contrarietà su un sottopasso carrabile profondo 9 metri all’interno dell’area ex-Minnetti, sottopasso che doveva unire la Sr 435 con la Sr 436 partendo dalla rotatoria da realizzare di fronte alle Officine Minnetti per arrivare alla rotatoria sulla via Empolese, in una zona particolarmente alluvionabile perché interessata da alcuni corsi d’acqua.

Nel documento evidenziamo anche macroscopiche incongruenze. Nel Regolamento urbanistico n° 1 le opere previste erano senza rischio idraulico. Infatti nel Piano strutturale era inserito lo studio “Proposta di settore sulla mobilità generale” redatta dall’Università di Pisa quale contributo del Comune per risolvere “un’area problema di interesse certamente sovra comunale e non interessata dal rischio idraulico”.

Ci risulta poi che la strada in interramento che l’amministrazione insiste nel voler realizzare, non sia conforme alle disposizioni del Ministero delle Infrastrutture. I ciclisti devono transitare insieme ai pedoni esclusivamente nell’angusto e lungo sottopasso di via Bonamici.

Anche per questa infrastruttura nel Regolamento urbanistico n° 2, nella cartografia del Piano centro urbano, in via Bonamici, è presente una linea tratteggiata con punti rossi. La legenda della tavola del Piano indica solo una “viabilità pedonale urbana di progetto art. 39 Nta”. Non si indica nella stessa tavola il sottovia carrabile dell’area Minnetti, ma è presente un tracciato compatibile con la previsione del Piano territoriale provinciale di coordinamento. Opere non previste con scavo e interramenti significativi, senza rischio idrogeologico deliberazione n° 29 in data 30/04/2010.

In ultimo, questo gruppo consiliare si domanda perché chi amministra Pieve si ostina con una soluzione pasticciata, rischiosa e costosa e non ha mai preso in considerazione la progettazione in sopraelevata dell’architetto Cianciosi e la bretellina a raso presente nel Ptc provinciale".

In allegato Pdf copia della mozione

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