Il presidente della cooperativa Polima Salvatore Licata ci invia il seguente comunicato stampa: “Con la presente siamo ad esporre la nostra versione dei fatti in merito alla lettera che lamenta ritardi nella corresponsione delle spettanze. La scrivente cooperativa è subentrata ufficialmente nella gestione dell’ASP S. Domenico il 16 maggio 2016 con non poche difficoltà gestionali ed organizzative. Nonostante tutto la Cooperativa Polima ha cercato di salvare l’immagine della struttura e soprattutto i posti di lavoro delle maestranze coinvolte, garantendo un posto di lavoro duraturo a tutti, nessuno escluso. La Cooperativa pertanto ha agito nell’interesse dei lavoratori.
Le difficoltà passate, esposte nel vostro comunicato, non sono in nessun modo ascrivibili all’operato della Cooperativa Polima che sta cercando di gestire con competenza e professionalità.
In merito ai ritardi nel pagamento degli stipendi, intendiamo rendervi edotti di quanto deliberato dall’assemblea dei soci della Cooperativa (che corrispondono al 90% della sua intera forza lavoro) in data 22 aprile 2016. La stessa, nel rispetto del regolamento e dello statuto interno, e considerato i pesanti ritardi negli incassi delle rette da parte degli ospiti e dei compensi da parte degli enti, ha deliberato all’unanimità di procrastinare la data di pagamento degli stipendi, traslandola dal 20 del mese al giorno 5 di quello successivo. Lo stesso principio pertanto è stato applicato al San Domenico; infatti le spettanze di maggio sono state saldate entro il 5 luglio. Il principio è stato però disatteso con le spettanze di giugno che, nonostante le rimostranze del CdA e di alcuni soci, sono state corrisposte entro il 20 luglio.
Questo strappo alla regola non può più essere applicato con gli stipendi di luglio visto il permanere delle difficoltà di incasso delle rette, con scoperti per singolo ospite che, a pochi mesi dal nostro subentro, rasentano diverse migliaia di euro, e pertanto gli stessi saranno versati ai lavoratori entro il 5 di settembre.
Le accuse di pesanti ritardi sono dunque da rigettare e inoltre riteniamo che uno slittamento di 15 giorni non può di certo creare gravi disagi dal momento che, in passato, i lavoratori non avevano neppure il diritto di conoscere la esatta data di saldo dei loro stipendi, data che ora è nota a tutti e anche all’opinione pubblica non appena apprenderà dai mass media le considerazioni riportate in questo comunicato.
Sperando di averVi fornito un quadro chiaro della situazione, porgiamo Cordiali saluti"

Vercelli, 23 agosto 2016
Il Presidente