Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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Citofonare GATTO
RALLY

Si prospetta un finale di stagione elettrizzante per Fabio Pinelli, pronto a calarsi in una nuova ed eccitante sfida agonistica, a partire dal 42° Rally Casciana Terme.

PODISMO

La Silvano Fedi prosegue imperterrita nella sua marcia da protagonista, con 2 successi che ne portano il bottino stagionale a quota 100.

PODISMO

Con i mille metri di dislivello sulla distanza di km 6, si è disputata a Cutigliano sulla montagna pistoiese l’edizione numero quattro della ‘’Doganaccia Vertical Trail’.

BASKET

Sta per partire la nuova stagione del Minibasket e Pistoia Basket Junior apre le porte della palestra “Einaudi” di via Pacinotti, nel centro città, per tutti coloro che si vogliono avvicinare al mondo della pallacanestro.

BOCCE

Lo sport delle bocce, un tempo orgoglio e tradizione radicata in molte comunità toscane, sta vivendo una crisi senza precedenti. La mancanza di ricambio generazionale, la chiusura di decine di società e il crescente numero di bocciodromi abbandonati sono segnali inequivocabili di un declino inarrestabile.

PODISMO

L’attività podistica è ripresa in pieno e la Silvano Fedi non manca di essere presente nelle varie manifestazioni.

JUDO

Presso la palestra My Club di Pieve a Nievole il Judo Valdinievole Montecatini  riprende la preparazione dopo la pausa estiva.

RALLY

Nuova soddisfazione, per Pavel Group,  nel fine settimana passato, al Rally “Città di Torino”, 39^ edizione di una gara dal passato prestigioso, che la struttura di Serravalle Pistoiese ha onorato con prestazioni di vertice. 

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Da mercoledì 4 a domenica 8 settembre, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione di Pistoia e della Piana.

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L'esposizione si terrà dal 2 al 16 settembre in piazza del Duomo, atrio del Palazzo comunale.

Ferragosto nella valle
quanto caldo che mi assale.

La grande .....
IL SEGNO DEL MESE
di Sissy Raffaelli

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ZODIACO
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PESCIA
Inaugurata ieri l'aula 3.0 al liceo Lorenzini: intervista a David De Carlo, promotore dell'iniziativa

25/3/2017 - 10:04

Ieri è stata inaugurata al liceo Lorenzini, nella sede distaccata di Palazzo Piacentini, l'aula 3.0. La classe flessibile è stata realizzata grazie ad alcuni fondi ottenuti con il progetto Pon e con i proventi derivanti dal progetto distrettuale Prodigi attivato nell'anno 2015/2016 dal Lions Club di Pescia. Il professor David Del Carlo è stato tra i promotori per la realizzazione dell'aula 3.0 e ha spiegato attraverso un'intervista esclusiva a Valdinievole Oggi, tutti i dettagli di questo tipo di didattica innovativa.
 
Come è nata l'idea di un'aula 3.0? 
L’ispirazione mi è venuta partecipando a una summer school a Bergamo nel luglio 2015: il tema era la classe scomposta, una metodologia che a un diverso asset d’aula coniuga l’utilizzo di strumenti informatici, quali Lim, notebook e videoproiettore. La tecnologia, però, di fatto non è che un sussidio al servizio di una didattica innovativa; per quanto riguarda gli spazi e la loro diversa strutturazione, flessibile in base al mutare delle attività svolte, mi piace ricordare ciò che sosteneva Célestin Freinet: “Se vuoi cambiare l’insegnamento, cambia l’aula”. 


In cosa consiste la sua portata innovativa? 
Essenzialmente, nella centralità riconosciuta allo studente nel processo di apprendimento: alle conoscenze, veicolate anche tramite la tradizionale lezione frontale, che non viene certo abolita, si legano strettamente le competenze, che gli studenti esercitano grazie ad attività in piccoli gruppi in apprendimento cooperativo. Vorrei precisare, però, che metodologie quali la didattica laboratoriale, il cooperative learning o la flipped classroom possono essere efficacemente utilizzate anche in un’aula tradizionale, purché sia presente una connessione wi-fi liberamente utilizzabile: ciò che abbiamo voluto creare al Liceo “Lorenzini” con l’aula 3.0 è una sperimentazione di buone pratiche che potranno essere utili a tutti i colleghi e a tutti gli studenti della scuola.


Come cambia il rapporto discente-docente? Potrebbe citare qualche esempio al riguardo?
Nella progettazione e realizzazione delle unità di apprendimento il docente diventa il “regista” dell’azione didattica, in quanto a lui spetta individuare gli argomenti della propria disciplina che più si prestano a essere appresi in modalità laboratoriale, nonché ricercare i materiali da cui i discenti inizieranno il loro percorso di approfondimento. Durante le attività in classe, invece, gli studenti lavorano autonomamente, mentre l’insegnante osserva e valuta le loro competenze nel lavoro di gruppo, ma fornisce anche ulteriori spiegazioni o aiuta i ragazzi in difficoltà: il suo ruolo, quindi, diventa quello di un mentore, un facilitatore dell’apprendimento. Tutto questo, com’è facile comprendere, si traduce in una maggiore vicinanza agli studenti e in una rinnovata autorevolezza: l’insegnante non è colui che ha tutte le risposte, ma la guida che li aiuta a trovarle, esaltando la loro creatività e il loro senso critico. 


I lati positivi e negativi di questa tipologia di insegnamento e una sorta di breve bilancio di quest'anno scolastico. 
Per quanto riguarda il docente, sicuramente il carico di lavoro preparatorio a casa aumenta, così come la necessità di formarsi per riuscire a valutare aspetti della crescita dei ragazzi finora esclusi dalla valutazione. Il momento valutativo dell’azione didattica, infatti, cambia radicalmente: il voto scaturisce da una media fra il punteggio assegnato al prodotto multimediale realizzato in piccolo gruppo, le competenze espositive e collaborative del singolo e le conoscenze acquisite individualmente. Questo comporta la predisposizione scrupolosa di apposite rubriche di valutazione prima di iniziare l’unità di apprendimento. Tuttavia, non ritengo che questo sia un aspetto negativo: è piuttosto una sfida che esalta la nostra creatività e il nostro impegno di insegnanti per la formazione dei cittadini di domani. Inoltre, tutto è ampiamente ripagato dalla soddisfazione di vedere gli studenti lavorare e impegnarsi a fondo per raggiungere un obiettivo. I ragazzi, infatti, hanno risposto con entusiasmo alle nostre proposte, imparando a collaborare nel lavoro in team e incrementando non solo le loro competenze digitali, ma anche e soprattutto quelle sociali e civiche.

 
Quali saranno i prossimi obiettivi? 
Un obiettivo a breve termine è la programmazione, a partire dal prossimo anno scolastico, di unità di apprendimento multidisciplinari: il nostro consiglio di classe è composto da docenti entusiasti, pronti a mettersi in gioco e a collaborare, per cui si tratta di una meta facilmente raggiungibile. Sul lungo termine, mi piacerebbe che nascessero aule 3.0 anche negli altri indirizzi del liceo, ma sono convinto che adesso l’elemento decisivo sia la diffusione di metodologie innovative, non necessariamente legate alle strumentazioni informatiche, che affianchino e integrino la didattica tradizionale: le nuove generazioni vivono in un contesto caratterizzato da grandi e repentini mutamenti, in una società “liquida”, secondo la felice definizione di Zygmunt Bauman. Nel sovraccarico informativo, tipico della nostra epoca, è necessario fornire ai ragazzi le coordinate per comprendere il cambiamento senza farsene travolgere: in questo, il ruolo del docente, così bistrattato e sminuito dalla politiche dell’istruzione degli ultimi vent’anni, si rivela ancora insostituibile.

 
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