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LAMPORECCHIO
Pasquetti (Centrosinistra) presenta una mozione per far rientrare il Comune nel Centro Rdp Padule di Fucecchio

24/8/2017 - 10:44

Il consigliere comunale Ivo Pasquetti (Centrosinistra per Lamporecchio) presenta una proposta di rientro nel Centro di ricerca, documentazione e promozione del Padule di Fucecchio.
 
"Considerato che il Centro di ricerca, documentazione e promozione del Padule di Fucecchio, onlus istituita nel 1991 su iniziativa della Provincia di Pistoia, di buona parte dei comuni dell’area e di una serie di associazioni, ha svolto in questo quarto di secolo un ruolo fondamentale, sia per quanto riguarda la salvaguardia delle risorse ambientali naturalistiche e storiche del Padule di Fucecchio che per quanto riguarda la fruizione del Padule a scopi scolastici e turistici; da notare, in particolar modo, che, in questo periodo, grazie all’attività del centro è cresciuta notevolmente l’avifauna, sia a livello quantitativo che qualitativo, rispetto a quella esistente nel periodo precedente.


Atteso peraltro che il Centro, nonostante la sua natura giuridica privata, è stato, come in altri casi similari, uno strumento con il quale gli enti pubblici aderenti (disponendo, per statuto, di cinque dei nove componenti del consiglio di amministrazione) hanno esercitato le proprie funzioni in modo sostanzialmente diretto.


Questo percorso di collaborazione tra enti pubblici e privati riceve una battuta d’arresto a fine 2014 quando alcune amministrazioni comunali, fra le quali la nostra, maturano la decisione di uscire dal Centro, mentre nello stesso periodo altre amministrazioni comunali, che prima non ne facevano parte, annunciano la propria adesione; ciò dimostra che i Comuni hanno affrontato in modo assai diverso la questione economica - finanziaria del Centro: alcuni sono fuggiti e altri hanno invece ritenuto più proficuo entrare per risolvere i problemi dall'interno.


Contestualmente avviene il taglio corposo dei fondi statali alle province e, poco dopo, il passaggio della competenza sulla materia dalle province alle regioni; viene così a cessare, per il Centro, il finanziamento della provincia che, precedentemente, era stato il più importante; logico sarebbe stato che, a questo punto, al ruolo sostanziale di leadership e finanziamento della provincia fosse subentrato quello della regione ma così non è stato, probabilmente anche per il disinteresse manifestato da quelle amministrazioni comunali che sono uscite dal Centro e che invece avrebbero dovuto mantenere gli impegni presi per quanto il Centro ha fatto per la promozione ambientale-turistica del Padule.


Il disimpegno di parte degli enti pubblici suona come stortura evidente se si considera soprattutto che è venuto a coincidere temporalmente con l’avvenuta realizzazione, in località Castelmartini, di una struttura costata circa 700.000 euro, struttura relativamente alla quale ora sorge l’obbligo di domandarci cosa ne faremo.


I pubblici poteri che hanno spinto per il disimpegno dal Centro non hanno brillato certo in trasparenza; leggendo le motivazioni delle deliberazioni con le quali il nostro e altri comuni si sono ritirati, queste risultano talmente confuse per cui, dopo averle lette, diventa d’obbligo chiedersi quali siano i reali motivi del ritiro; inoltre c’è da considerare che quando si fa o si modifica qualcosa si dovrebbe sempre presentare un progetto alternativo; qui invece, per tre lunghissimi anni, nessuno ha detto quale  obiettivo si era prefissato con l'uscita dal Centro.


Beninteso che se il Centro avesse presentato delle problematiche, a mio avviso, non si sarebbe dovuta prospettare una demolizione ma delle correzioni.


Atteso che l’area del Padule di Fucecchio è adiacente al territorio del nostro comune. Atteso altresì che la gestione fatta fino a questo momento ha avuto riconoscimenti a livello internazionale e che il Padule di Fucecchio è stato riconosciuto nel 2013 come area di importanza internazionale in base alla Convenzione di Ramsar.


Vista l'importanza di salvaguardare il lavoro fin qui svolto e l'area protetta che rappresenta anche un'importante polo attrattivo per un turismo di qualità e che, in questa visione, il ruolo del Centro ricerche del Padule è basilare in quanto conferisce alla nostra amministrazione la possibilità di farsi portatrice di un ruolo politico-ambientale di primaria importanza.


Ritenuto essenziale che il Centro, struttura strategica per la salvaguardia del territorio, per il monitoraggio dell'ambiente, insostituibile per lo sviluppo del turismo naturalistico, rimanga operativo con la sua esperienza e capacità per la realizzazione di studi e progetti sul territorio sia per la tutela e valorizzazione del Padule, con tutta la sua grande varietà di flora e fauna, che per le emergenze paesaggistiche presenti sul territorio del Montalbano e in tutta la Valdinievole.


Considerato peraltro che il rientro nel Centro comporterebbe, per l’amministrazione comunale una spesa annua di appena 1.500 euro si invita la giunta comunale:

a predisporre tutti gli atti affinché questo comune possa rientrare come socio, già dal corrente anno, nel Centro di ricerca, documentazione e promozione del Padule di Fucecchio; a compiere, presso la Regione Toscana, tutti i passi necessari affinché questa assuma, in prima persona, il ruolo fondamentale di finanziamento, amministrazione e controllo del Centro in parola".

 
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31/8/2017 - 0:02

AUTORE:
amante della natura

Cambiare registro per il Padule
Purtroppo spessissimo chi scrive, o non conosce tutti i risvolti al 100% oppure esagera.
Il Padule pare che sia 1800 ettari e circa 220 di questi sono le riserve naturali “Righetti e Morette” gli altri ettari (1580) sono gestiti ripuliti e curati dai proprietari.
Monitoraggio del Padule, anche qui c’è da dire che tutta quella varietà di flora che si legge nell’articolo, non capisco che fine abbia fatto, nel Padule esiste ormai solo la Cannella (Phragmites australis) Ma forse chi ha scritto si è basato su quello che si vede nei pieghevoli che vengono distribuiti ai visitatori del centro, dove con foto scattate un po’ di anni addietro, documentavano quello che c’èra di flora nel Padule. A causa dell’inquinamento 80% di queste sono scomparse (estinte) anche se dal Centro contro l’inquinamento non mi risulta nessuna presa di posizione, anzi….. Poi dopo il finanziamento ricevuto dalla… si è lasciato correre anche per l’ampliamento della discarica senza dire niente, e tutto mi pare evidente. La prova che nel Padule ci sono le acque molto inquinate, lo dimostra il fatto che al centro coltivano piante acquatiche in recipienti d’acqua, perché non direttamente nelle riserve naturali almeno?
Quando Parlano del Padule dovrebbero, limitarsi a parlare solo delle loro competenze, non farsi belli con il sudore ed i soldi che altri spendono nelle loro proprietà e tutti assieme per il Padule di Fucecchio escluso le riserve naturali, e magari rammentando che la riserva naturale le Morette che nel 1996 la Provincia ha acquistato il terreno con i soldi dei cacciatori?
Trovo il tutto molto inadeguato, fare promozione si fa e si fa bene se la facciamo tutti assieme, ogniuno offrendo al visitatore cose diverse, non facendosi la guerra e magari non parlando male dei proprietari in quanto cacciatori!!!!!!!