Il Comitato Val di Limarisponde all'Ing. Degli Innocenti sull'impianto che la Pistoia Compost vuole costruire a Tana Termini.

"Viene sostenuto che l'Arpat avrebbe chiesto solo degli approfondimenti e vantata la installazione di un presunto "naso elettronico profumante" che abbatterebbe gli odori, ma si è dimenticato si far presente come Arpat abbia sostenuto, nel proprio parere, l'inammissibilità dell'impianto ("Si insiste a indicare valori emissivi incompatibili coi pertinenti, vigenti valori limite di legge - sicuramente per polveri totali e Sox, ma anche per Nox se si tiene conto delle incertezze di misura e delle inevitabili fluttuazioni del processo, e sorvolando sul fatto che tra le unità di misura usate compaiono i Mg anziché più ragionevolmente i mg - ciò che ci costringe di nuovo a valutare quanto progettato inammissibile." pag. 4 parere Arpat).

Non solo, lo stesso ente non ha escluso impatti odoriferi (come ammesso dallo stesso Degli Innocenti) e che è stato pure considerato irrealizzabile ( "nella configurazione proposta l'impianto continua a parerci irrealizzabile, in quanto ancora prevista esercita in violazione dei pertinenti limiti emissivi la centrale termica alimentata a cippato che ne dovrebbe far parte”, pag 11 parere Arpat).

Così, la situazione non sembra apparire tanto rosea come prospettata. Oltretutto, l'impianto è stato mandato alla Valutazione di Impatto Ambientale per ben sette motivi considerati ostativi alla procedura semplificata; tra cui dobbiamo ricordare Arpat: "Per la prevista caldaia a cippato di legno da 0,2 MW, il proponente prevede limiti di emissione incompatibili con il vigente regime normativo, come dettagliatamente evidenziato nel contributo Arpat n. 161447 del 5.5.2020. Permangono incertezze ed ambiguità sul destino del permeato, del concentrato e dei rifiuti in uscita dalla installazione in esame, come dettagliatamente evidenziato nel contributo Arpat n. 161447 del 5.5.2020." (pag. 13 provvedimento conclusivo regione).

Non solo, l'Autorità di bacino ha sostenuto che: "Le opere in progetto, ricadenti in area a pericolosità di frana molto elevata P4, risultano in contrasto con la normativa di cui al vigente Piano per l'assetto idrogeologico del bacino del Serchio".

Il settore regionale tutela della natura e del mare oltretutto ha sostenuto: "[...] anche a seguito delle integrazioni richieste, dalle quali si rileva la mancanza di informazioni dettagliate ed esaurienti riguardo alle specie e agli habitat presenti nell'area nonché agli eventuali impatti potenziali conseguenti alla realizzazione dell'intervento - si evidenzia che gli elementi forniti non consentono l'espressione di un parere ai fini della tutela del patrimonio naturalistico toscano nelle sue componenti vegetazionali e faunistiche e della salvaguardia della funzionalità della rete ecologica regionale."

E infine l'Asl non è stata certamente da meno evidenziando che: " ... permangono incertezze per quanto attiene: funzionamento della torcia; provenienza e quantitativi dell'acqua necessaria al funzionamento del sistema di abbattimento odori; "riduzione dell'emissione di sostanze pericolose in quantitativi che non possano determinare effetti dannosi per la salute umana".

Si evidenzia che quelli sopra riportati sono solo alcuni dei motivi ostativi, così invitiamo l'ing. Degli Innocenti a rilasciare dichiarazioni alla stampa quanto meno più precise e meno edulcorate".