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Iniziando dalle imprese .....
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PESCIA
Pd: "Comune non affronta i nodi strategici di sviluppo e dall'esterno non arrivano investimenti"

17/12/2020 - 12:32

Il Pd interviene in tema di bilancio e investimenti.

 

"Abbiamo letto con attenzione il recente intervento di un ex sindaco, soprattutto laddove si “accusano” i partiti locali di occuparsi molto della sorte giudiziaria del sindaco in carica e poco di idee per il futuro della città.


Facendo in parte autocritica possiamo dire che effettivamente per un periodo, forse comprensibilmente, anche il Pd è rimasto troppo focalizzato sulle note questioni giudiziarie che inevitabilmente toccano l’immaginazione politica e civica della nostra comunità, ma già da mesi noi ormai siamo proiettati sui temi strutturali che attengono al governo della città e al suo futuro, che ora più di sempre si presenta incerto e periglioso.


Stando ai fatti, possiamo con ragione dire che negli ultimi anni non è stato affrontato nessuno dei nodi strategici che andrebbero sciolti per dare una prospettiva di sviluppo a Pescia: dopo venti anni ancora non abbiamo strumento urbanistico che risponda ai veri bisogni del territorio comunale, e quello in approvazione certo non lo è, l’ospedale appare in progressiva destrutturazione, le aree dismesse della città a cominciare dalla Del Magro sempre più abbandonate al degrado, il nuovo parco di Pinocchio sempre nel cassetto dei sogni, la floricoltura senza una progettualità condivisa con enti e categorie.


L’unica cosa che è stata fatta a livello strategico è stata l’acquisizione da parte del Comune della tara del Comicent con i limiti imposti dalla mancanza delle risorse necessarie per mettere a norma una struttura per cui i milioni promessi dalla Regione non sono minimamente sufficienti, su questo ultimo punto ci siamo già espressi recentemente.


Al di là degli argomenti sopra, su cui torneremo con delle proposte concrete nei prossimi mesi, c’è un tema oltremodo importante su cui chi si troverà ad amministrare il comune, nei prossimi anni, troverà estrema difficoltà e ostacolo a dispetto di uno sviluppo efficace: il debito accumulato negli anni e la situazione finanziaria dell’ente.


Su questo crediamo che l’attuale amministrazione si sia distinta, negativamente, perché se è vero che sugli altri argomenti poco o nulla è stato fatto, sul bilancio in particolare siamo riusciti a veder peggiorare le cose.


Vero, l’amministrazione Giurlani ha ereditato un debito di 13 e ristrutturato, dobbiamo dire con abilità, dall’allora assessore Mechelli, vero anche che la giunta Giurlani I, come giustamente e formalmente ha rilevato la Corte dei Conti rispetto agli esercizi 2014 e 2015, ha subito incrementato questo debito di circa due milioni di euro e non osiamo pensare cosa può essere accaduto nei successivi tre anni vedendo la dinamica amministrativo del Comune, laddove a fronte di una base imponibile sempre più esigua si è incrementato le spese correnti  con sprechi frutto di politiche poco accorte.


Questa forse sarà la zavorra più pesante e una palla al piede enorme per chiunque si andrà a cimentare con il governo della città. L’aver ostinatamente ostacolato la creazione di una nuova area di espansione industriale e commerciale a sud della città in direzione dell’autostrada, parimenti al sopra citato Comicent, è stato un altro errore strategico fatale perché senza nuove attività produttive il tessuto economico e sociale della città tenderà sempre di più a impoverirsi e a determinare una situazione dove Pescia sarà sempre più dormitorio a servizio di realtà confinanti molto più ricche di aziende a attività.


Tale decisione andrà rivista, perché è assurdo che il nostro territorio non offra disponibilità per aziende grandi e piccole in cerca di opportunità di espansione.


È evidente che questo Comune spende molto più di ciò che incassa in termini di tasse e trasferimenti, la cura standard sarebbe tagliare i servizi e aumentare le tasse per quanto possibile, cosa che non vorremmo accadesse,  ovvero ridefinire una base imponibile di cittadini e aziende che aumentino la ricchezza locale in modo da ingenerare un circuito virtuoso anche per la casse del comune e ciò non si fa senza attrarre investimenti, soprattutto dall’esterno e attrarne è impossibile senza che urbanisticamente il territorio sia pronto a offrire servizi alle imprese".

Fonte: Pd
 
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