di Bruno Fortina e Roberto  Pinochi

FATTORIA DEL VERGAIOLO

Le terre del Vergaiolo appartenenti alla Comunità di Montecatini furono messe in vendita all’inizio del 1600 per rimpolpare le esauste casse comunali. Erano ricche di boschi e anche "sode" cioè facilmente coltivabili. Un primo nucleo della villa venne edificato già nel XVI° secolo, e storicamente apparteneva alla famiglia Raffaelli, ed era definita "il Casone de’ Raffaelli". L’iniziatore del complesso pare però fosse il Signore di Piombino, Marchese Jacopo d’Appiano, che nel 1575 chiese alla Comunità di Montecatini di potersi fermare in questo podere del Vergaiolo "per farvi qualche posata, e non trovo luogo più a fantasia" mentre si trasferiva da Cappiano (cioè da Fucecchio) alla Montagna di Pistoia. La Comunità ne fu ben lieta e gli concesse il terreno e la possibilità di edificare la dimora. Nel catasto lorenese del 1830 era descritta come una "villa" di circa 850 metri quadrati (cioè 2524 braccia quadrate dell’epoca). In seguito venne ampliata al momento del passaggio di proprietà alla famiglia Turri, e infine nel 1864 fu ceduta a Giovanni Mimbelli. Questo ultimo proprietario concesse poi al Comune nel 1883 il terreno per restaurare la via dei Tanelli, a ridosso della sua tenuta. Modernamente infine la villa del Vergaiolo è stata suddivisa in unità abitative private.