TIRANDO LA SUMMA
 
Del mio rapporto “combattuto” con il Vinitaly vi ho già raccontato la scorsa settimana. Lo stato d’animo muta radicalmente al pensiero di raggiungere Magrè, in Alto Adige, dove Alois Lageder organizza in contemporanea una due giorni di straordinario spessore, la Summa, appunto. Suggestivo lo scenario (un antichissimo borgo di amena bellezza). Estremamente qualificata la selezione dei produttori distribuiti nello splendido palazzo rinascimentale di Cason Hirschprunn. Ogni edizione della Summa è incentrata su una priorità tematica (praticamente al completo, quest’anno, la pattuglia dei migliori vinificatori tedeschi che meriterebbe un intervento a parte). Meno nutrito ma altamente rappresentativo il raggruppamento di vignaioli austriaci, portoghesi e francesi. E gli italiani? Pochi ma buoni, anzi ottimi, con una prevalenza numerica di produttori toscani. Ci arrivo, se permettete, rendendo inizialmente onore ai vini dell’impeccabile padrone di casa, ispirati ad un approccio olistico e sostenibile. Coltivazioni naturali e metodi biodinamici sono qui al servizio di vinificazioni in purezza che trovano soprattutto nel comparto bianchista le migliori ispirazioni (su tutti lo Chardonnay Lowengang 2008). Restando in tema, affascinante Il San Lorenzo 1998, verdicchio dell’omonima fattoria marchigiana giocato sul caleidoscopio delle sue note evolutive. Trittico di lusso quello proveniente dal Piemonte. Bruno Giacosa ha presentato le nuove annate di Barbaresco Asili (2008) e Barolo Falletto (2007), nebbioli di scintillante purezza. Le Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy hanno risposto calando Barbaresco Camp Gros Martinenga 2006 e Barbaresco Gaiun Martinenga 2001, di raffinatissima eleganza. Best buy di tutta la manifestazione il Moscato d’Asti 2010 di Paolo Saracco, grande per tirature, convenienza e piacevolezza. Arriviamo infine in Toscana. Assaggi di riguardo quelli proposti da Paola e Nicolò de Ferrari (estremamente promettente il Vino Nobile di Montepulciano Nocio dei Boscarelli 2007 Poderi Boscarelli), Andrea Costanti (impossibile trascurare l’aristocratico Brunello di Montalcino 2006 Conti Costanti), Cinzia Merli (di rango superiore il Paleo Rosso 2007 Le Macchiole) e Martino Manetti (Le Pergole Torte 2008 Montevertine supera di slancio le insidie dell’annata). Momenti d’autore quelli trascorsi con Alessandro Masnaghetti, uno dei più autorevoli palati italiani, protagonista di un brillante seminario sul Chianti Classico. E momenti d’autore anche quelli offerti lato cibo con menzione speciale per la brigata del Combal.Zero (ristorante bistellato di Rivoli) impegnata in un brillante show-cooking con tre formati monovarietali del Pastificio Felicetti. Alle corte, una Summa di eccellenze.