Ambiziosa? Senz’altro. Mi riferisco all’ultima sfida di Oscar Farinetti, patron di Eataly, gruppo che oggi vanta 11 negozi in Italia, Stati Uniti e Giappone. L’apertura del nuovo spazio di Genova, ospitato nella suggestiva cornice del Porto Antico, ha fatto da prologo alla partenza di una regata sui generis. Una traversata oceanica, che ha preso il via simbolicamente nel pomeriggio del 25 aprile, capitanata dal velista Giovanni Soldini ed “armata”, appunto, da colui che viene comunemente definito il mercante di “alti cibi”. Un viaggio suddiviso in 4 tappe con soste a Palma di Maiorca, Gibilterra, Madeira per concludersi a New York il 2 Giugno (evidente l’intento di celebrare l’arrivo nella ricorrenza della Festa della Repubblica). La cambusa è stata rifornita di prodotti italiani di eccellenza (figli appunto del “Marino”) anche se il budget per il cibo verrà contenuto nella somma di € 4,50 al giorno a persona. Compagni di viaggio, oltre alla navigatrice Beatrice Iacovoni, un nucleo di talenti di varia estrazione. Da Genova hanno preso il largo lo chef Ugo Alciati, lo scrittore Alessandro Baricco, gli imprenditori Riccardo Illy, Marella Levoni, Guido Falck, Paolo Nocivelli, Bruno Fieno e John Winteler (quest’ultimo presidente del gruppo Alpitour). Nella varie tappe si stanno alternando a bordo lo scrittore Antonio Scurati, il violoncellista Mario Brunello, l’attrice Lella Costa, la manager Luciana Delle Donne, lo chef  Moreno Cedroni, l’imprenditore Matteo Marzotto, il matematico Piergiorgio Odifreddi, lo scrittore Giorgio Faletti, il birraio Teo Musso, l’imprenditore Luca Baffigo, lo chef Davide Scabin, lo scrittore Simone Perotti, la cantautrice Maria Giua e il pittore Francesco Rubino. Un equipaggio messo assieme da Oscar Farinetti con l’obiettivo di scrivere le 7 mosse da attuare subito per migliorare il nostro Paese. In questo proposito, confortati anche da qualche buon bicchiere di Barolo (all’armatore fanno capo cantine del calibro di Borgogno, Fontanafredda e Mirafiore), saranno coadiuvati da tutti coloro che desiderino mandare suggerimenti in rete attraverso www.7mosse.it (erano 45mila i contatti già registrati mediante il sito ed i social network collegati prima della partenza). Il documento definitivo, una volta giunti a New York, verrà consegnato al console generale d’Italia. Un’utopia? Può darsi. Ma se per una volta ci dessimo tutti una mossa?