Non ho parlato ne tantomeno pretendo che si cosparga di cenere per aver scritto in minuscolo,io non ho parlato che lei non abbia scritto cose sensate,ma,conoscendo la realtà delle cose io la penso così.Mi firmo com lei ha richiesto con il mio nome. Giovanni.saluti.

Rispondo al Sig./Sig.ra Prodotti in scadenza. Se ho usato la maiuscola impropriamente, mi cospargo la testa di cenere e porgo le mie scuse a tutti i lettori. Riterrei comunque doveroso, da parte di chi utilizza uno spazio pubblico per esternare le proprie opinioni, utilizzare prlomeno il nome.
Detto questo informo il Sig.re o Sig.ra, che forse non ha compreso bene il tenore del mio intervento, del fatto che il sottoscritto non è favorevole a detta attività da parte di COOP, ma faverevolissimo e anzi è auspica che anche altre realtà della grande distribuzione (se già non lo fanno e di questo non sono a conoscenza), si adoperino in tal senso.
Secondariamente finiamola di dire che in Italia non si fa niente e non ci sono controlli, questo non è assolutamente vero, i controlli ci sono ma senza ombra di dubbio debbono essere incrementati e mirati per andare ad scovare quelle sacche di "furbi" che quotidianamente si adoperano per fregare il prossimo a scapito dei veri bisognosi.
Per quanto riguarda invece i controlli sui generi alimentari, il Sig.re o la Sig.ra non si è reso/a conto che il nostro paese, perlomeno in questo campo, può insegnare tanto ad altri paesi dove i controlli non sono così frequenti e minuziosi, spesse volte anche maniacali e di questo va dato atto alle ASl e ai corpi di Polizia preposti, non mi risulta che qualcuno abbia avuto il mal di pancia.
Prendo inoltre atto di quanto riferito dall'Assessore Buccellato al quale chiedo, da cittadino monsummanese, di adoperarsi in ogni modo affinchè vi sia maggiore comunicazione tra tutti i soggetti in causa (Associazioni di Volontariato e Servizi Sociali del Comune); ritengo infatti che tale fenomeno possa e debba essere combattuto non solo esaminando carte e dichiarazioni (che la legge giustamente impone), ma anche mediante lo scambio costante di informazioni tra i vari soggetti in causa (senz'altro le Associazioni di Volontariato da questo punto di vista possono essere grande fonte di informazioni perchè conoscono il territorio e i soggetto con i quali quotidianamente vengono in contatto), e sapendo sempre quello che fa la mano destra e la mano sinistra.
Finisco dicendo che secondo il sottoscritto la solidarietà per essere tale, deve viaggiare a braccetto con la legalità, con il buonismo "senza se e senza ma" non si va da nessuna parte.

Il Sig. Massimo ha perfettamente ragione, è doveroso da parte della pubblica amministrazione una approfondita verifica delle condizioni reddituali e patrimoniali di chi accede non solo al "Buon Fine" (che comunque sono persone già inserite in progetti più ampi di assistenza da parte del servizio sociale professionale della SdS). Dobbiamo contrastare la cattiva abitudine delle false dichiarazioni, ma in un Paese in cui c'è gente che si vanta di evadere sistematicamente il fisco è una pratica faticosa, ma certo non per questo meno importante (anzi!). L'anno scorso ho contattato la Guardia di Finanza, sentendomi dire per tutta risposta che la loro attività di controllo è fin troppo oberata di lavoro, e che non potrebbero reggere anche il carico di fare i controlli per le amministrazioni locali. Riproponendomi in un prossimo futuro di riprovarci, credo che l'unica strada al momento perseguibile sia quella di legare i criteri di accesso a bandi e contributi degli enti pubblici a parametri il più possibile obiettivi, abbandonando quell'ISEE che mi pare sia il principale elemento di distorsione del sistema (seppur nato con l'obiettivo diamentralmente opposto). Il Presidente della Regione Enrico Rossi aveva detto che quest'anno avrebbe varato il nuovo ISEE regionale, ma al 16 luglio non ne ho notizia; nel frattempo, come al solito, facciamo da soli.

Luca Buccellato - Assessore al Bilancio e alle Politiche Sociali del Comune di Monsummano Terme

Rispondo al Sig.Massimo che ha toccato un tasto extra l'articolo,a parte che la maiscula non si usa nei commenti,ma mi preme sottolineare che l'Italia non mi risulta abbia controlli di nessun genere figuriamoci se si preoccuapano di vedere quale famiglia è più povera di un'atra,di ieri la notizia che ci sono 8 milioni di Italiani (su 60)alle soglie della povertà,di cui 2 milioni veramente messi male,come si fà a controllare queste cose,o meglio,altro che finanza ci vorrebbe un'interessamento dei comuni che conoscono i propri cittadini uno per uno,ma questo non avverrà mai.Il tema dell'articolo ,mi auguro che questi servizi sociali controllino le scadenze dei prodotti in maniera da evitare mal di pancia a chi non ne avrebbe bisogno,inoltre per Coop,o altri, è doveroso fare così non per farsi pubblicità,questi prodotti in scadenza finirebbero nei cassonetti.

L'INIZIATIVA, PERALTRO PORTATA AVANTI GIA' DA DIVERSI ANNI, E' LODEVOLE E SOPRATTUTTO IMPORTANTISSIMA IN MOMENTI DI FORTE DIFFICOLTA ECONOMICA.
DETTO QUESTO SAREBBE OPPORTUNO, O FORSE E ' MEGLIO DIRE DOVEROSO DA PARTE DEGLI UFFICI PREPOSTI DELLA PUBBICA AMMINISTRAZIONE EFFETTUARE SERI E RIPETUTI CONTROLLI SULLE CONDIZIONI REDDITUATI "DI FATTO" DI CHI RICHIEDE IL SOSTEGNO, ONDE EVITARE CHE DETTI AIUTI VADANO A VANTAGGIO DI QUELLI CHE NON NE HANNO ASSOLUTAMENTE NECESSITA'.
MI RISULTA, SALVO SMENTITA, CHE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE POSSANO STIPULARE CONVENZIONI CON LA GUARDIA DI FINANZA PER EFFETTUARE CONTROLLI SU AUTOCERTIFICAZIONI REDDITUALI O DI ALTRO GENERE PER POTER USUFRUIRE DI AGEVOLAZIONI, NEL CASO DI SPECIE VENGONO EFFETTUATE QUESTE VERIFICHE?