«I laogai, seppure in forma diversa, sono presenti anche nel nostro Paese». A dirlo sono i consiglieri comunali della Lega Nord Fabrizio Bonelli, capogruppo, e Letizia Zei, vicepresidente del consiglio comunale. 

«Non dobbiamo abbassare la guardia sullo sfruttamento del lavoro. È l'ora che le istituzioni mettano via il velo di ipocrisia con cui stanno affrontando il problema della comunità orientale. I problemi di integrazione, lo sfruttamento della manodopera e le condizioni fatiscenti in cui lavorano gli orientali sono all'ordine del giorno».
Secondo i due esponenti del Carroccio, è opportuno che «il sindaco e la Giunta si attivi affinché ogni rapporto o intesa tecnico/commerciale con la Cina sia subordinata ad un impegno concreto da parte del Governo cinese al rispetto delle regole e alla contrapposizione dello sfruttamento del lavoro. Il tema dei Laogai – terminano – va affrontato anche con le autorità orientali che spesso decidono di far visita nel nostro territorio con imbarazzanti silenzi».
Sul tema Bonelli e Zei hanno presentato anche un ordine del giorno nel quale impegnano il sindaco e la Giunta a: farsi portavoce presso il Governo affinché il tema dei Laogai sia affrontato con le rappresentanze della Repubblica Popolare Cinese presenti sul territorio;
a farsi portavoce presso l'Unione Europea affinché si limiti l'ingresso delle merci provenienti dalla Cina finché non sia data prova della fine di ogni produzione basata sul lavoro forzato come unica vera garanzia che l'Ue non contribuisca con i suoi consumi alla permanenza di metodi inumani di sfruttamento; a sostenere la proposta di Legge n. 3887 presentata in Parlamento nel Novembre 2010, e intitolata ''Disposizioni concernenti il divieto di produzione, importazione e commercio di merci prodotte mediante l'impiego di manodopera forzata e in schiavitù”; a verificare attraverso gli organi provinciali competenti che sul territorio provinciale non si verifichino situazioni di sfruttamento del lavoro, minorile e non, con particolare attenzione alle imprese gestite; ad adoperarsi per una divulgazione mediante l'organizzazione di manifestazioni (mostre, convegni, conferenze) nelle scuole presenti sul territorio della provincia e presso luoghi pubblici, sia attraverso l'opera di testimoni esperti della realtà del Laogai, sia attraverso il sostegno ad associazioni non governative che lavorano per l'affermazione dei diritti umani in Cina.