Ammonta a oltre 100 mila euro il valore dei preziosi, provento dei furti, recuperati dalla polizia di Stato di Pistoia nell'ambito dell'operazione 'Gege', conclusa stamani, con la perquisizione di alcuni campi nomadi della Toscana: due di Pistoia, uno di Buggiano, uno di Montemurlo (PO) ed uno di Grosseto.

Sono state seguite 19 misure cautelari (17 custodie in carcere di cui una a Prato, una aGrosseto e 15 nel Pistoiese, un arresto domiciliare a Prato ed un obbligo di dimora a Pistoia), emesse dal Gip di Pistoia su richiesta del sostituto procuratore Claudio Curreli, a carico di altrettante persone di etnia rom e sinti.

L'indagine, condotta dalla squadra mobile di Pistoia, diretta dal vicequestore Antonio Fusco, ha avuto inizio negli ultimi mesi dello scorso anno e si è sviluppata anche attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, supportate da servizi di osservazione. Secondo la polizia, è emerso in modo inequivocabile come intere famiglie erano dedite sistematicamente alla realizzazione di furti in abitazione e su autovetture. Solitamente le donne facevano da palo, mentre gli uomini svuotavano gli appartamenti, ma in qualche caso  all'azione partecipavano marito, moglie e figli piccolissimi tenuti in braccio.  

Le foto del materiale sequestrato sono state pubblicate sul sito della Polizia di Stato, nell'apposita sezione oggetti rubati - recuperati e ciò ha reso possibile risalire, in alcunicasi, a furti avvenuti in varie zone d'Italia.