I consiglieri comunali Tiziana Adele Scannella (Monsummano) e Alessandro Rossi (Pieve a Nievole) intervengono sul corpo unico di polizia.

"Leggere che il corpo unico di polizia municipale in realtà non è mai decollato non ha prezzo. Per il resto, purtroppo, non c'è la carta di credito: eppure il sindaco Vanni, - responsabile del corpo unico -  lo sapeva, così come sapeva dei costi del personale - risalenti a tempi lontani - ma che evidentemente non è stato in grado di affrontare e gestire, mentre il problema si aggravava.
Dal 2010 c'è stato chi ha condotto una battaglia solitaria, che pareva persa in partenza non contro la polizia municipale, ma contro certi carrozzoni strumentali, che i sottoscritti consiglieri hanno puntualmente denunciato nelle opportune sedi, spesso ricevendone dileggio anche da parte di colleghi, o presunti tali, d'opposizione.

Dal 2010 i cittadini attendono un riscontro, allora chiesto da noi in consiglio comunale, «sull’effettivo grado di efficienza, professionalità e ottimizzazione delle risorse finanziarie e umane che l’accorpamento si prefigge di ottenere» e «su quale applicazione pratica trova l’unificazione dei regolamenti di polizia municipale di Larciano, Monsummano Terme e Pieve a Nievole; quali vantaggi, in termini statistici e non solo, vi siano con l’accorpamento dei tre corpi dei vigili urbani; quali riscontri oggettivi esistono in merito nella convenzione».
La risposta non è mai arrivata, e quello che veniva considerato un «passaggio strategico per migliorare non solo le funzioni, ma anche la convivenza civile» si è rivelato un micio da pelare a cui il sindaco Vanni intende porre rimedio con un'altra unione, quella dei Comuni di Monsummano e Larciano. Il sindaco Alamanni tace e se ne va, come fece Lamporecchio a suo tempo. Sorvoliamo sugli altri episodi, vedi lo scandalo dei T-Red nel 2011, che solo noi abbiamo avuto il coraggio e la determinazione di portare a conoscenza dei cittadini: meno male che il tempo è sempre galantuomo".