Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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Chiedo scusa, forse non ho capito io.

Se le inadempienze che dichiari sono dl 2015 e del 2019, perché avrebbero dovuto rifiutare il rinnovo nel 2012?
PODISMO

Prime gare podistiche dell’anno e Silvano Fedi già protagonista negli appuntamenti del calendario.

BASKET

A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Andrew Smith.

BASKET

E’ amaro il debutto assoluto sulla panchina dell’Estra Pistoia Basket per il neo coach Gasper Okorn.

TIRO A SEGNO

Una gara altamente competitiva, con carabine e pistole ad aria compressa, che ha richiamato, sulle linee di tiro quasi tutti i tesserati della locale sezione di Tiro a segno.

PODISMO

In una giornata di sole ma fredda si è disputata nella località di Caserana, frazione del  comune di Quarrata, l’edizione numero 26 della classica gara podistica denominata <<Cronocaserana>>.

BASKET

Dopo poco più di una settimana dal suo arrivo in casa Estra Pistoia Basket, e avendo già archiviato la partita di Brescia con il vice Tommaso Della Rosa al suo posto in panchina, è tempo di presentazione del neo coach Gasper Okorn.

BASKET

Virtus Bologna – Estra Pistoia 57-67.

BASKET

A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver perfezionato l’accordo, fino al prossimo 30 giugno, con il pivot Derek Cooke Jr. Il giocatore indosserà la maglia numero 10.

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Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.

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I corsi sono rivolti ai principianti, sono pomeridiani e non hanno una durata definita.

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MONTECATINI
Gruppo di mamme: "No a spostamento Centro Donna in via San Marco"

20/2/2013 - 9:39

Un gruppo di mamme scrive una lettera per protestare contro la prossima chiusura del Centro Donna, che si trasferrà a breve nella sede Asl di via San Marco. Questo il testo.

 

«Il trasferimento dalla sede attuale a quella della struttura del distretto svuota l’idea stessa per cui il Centro è nato e, in definitiva, ne muta la natura, facendo venire meno proprio il concetto del “Centro” dedicato alle donne.

 

Non sarà più di fatto un Centro, ma una serie di ambulatori dedicati alle varie indagini mediche o all’assistenza al puerperio e così via. Quella in cui verrà collocato è di fatto una sede poliambulatoriale, e non un luogo dedicato e specifico per un target di utenti. È un’area in cui si forniscono servizi (tramite il Cup) e si erogano prestazioni ambulatoriali.

 

È un luogo in cui l’attenzione specifica alle donne è qualcosa in più, e che va al di là della prestazione di servizi o cure. È un luogo in cui ci sono spazi dedicati, a partire dalla sala bella e luminosa in cui vengono tenuti i corsi (da quello di preparazione al parto a quello per genitori). È un luogo in qualche modo anche “protetto”, in cui chi va con il bambino a fare il corso di massaggio infantile, o chi cerca un’ostetrica per un chiarimento veloce, può contare su un’assistenza e un’accoglienza immediata, riservata e non dispersiva, come invece avviene al distretto. Non c’è l’andirivieni tipico dei luoghi ampi e pluridedicati, non regna il concetto di utente dei servizi, bensì quello di “persona” e, più esattamente, di “donna”.

 

Il fatto che per risparmiare l’affitto si debba tagliare proprio una sede che funziona, lascia amareggiati, visto anche il momento storico attuale, in cui si dovrebbero sviluppare servizi e attività dedicati alle donne, e non eliminare quello che di buono già esiste, proprio nell'ottica del rilancio della cultura di genere.

 

Di fatto è solo un trasferimento, ma rappresenta la chiusura di un Centro che funziona bene dal 2002, di un luogo in cui le donne sono a loro agio, in cui ricevono, anche al loro primo ingresso, un’accoglienza personalizzata e specifica in un contesto “familiare, piccolo ed accogliente”, con buoni risultati e fama ben oltre i confini regionali. Pensate alle donne straniere che vengono per la prima volta in contatto con dei servizi delicati e si trovano di fronte l'accoglienza del distretto socio sanitario. Avete mai provato a chiedere delle informazioni nei giorni di maggiore affluenza?.

 

Che tristezza che proprio la Regione Toscana, che vanta molte eccellenze tra cui questa, sia così determinata a ridurre i costi della sanità chiudendo queste belle esperienze. In fondo sono solo i 40mila euro di affitto annui.

 

Così tra due mesi scarsi saremo costrette ad andare al distretto, ma non al Centro Donna, bensì nell’ambulatorio in cui opera il dottor tal dei tali o dove fanno le eco, tra il via vai del Cuo e dell’assistenza sociale. Addio al luogo dedicato alla donna, addio all’accoglienza “mediata dalla struttura”, addio a tutte quelle comodità e attenzioni cui purtroppo ci siamo abituate dal 2002.

 
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