Confesercenti interviene sulle nuove tariffe locali.

"Si sta componendo il puzzle della Iuc (Imu-Tasi-Tari) e nonostante manchino ancora molte tessere si delinea il peso della fiscalità locale per il 2014.
 
Non ci siamo affatto, anzi siamo molto lontani dall’intravedere quell’inversione di tendenza delle amministrazioni locali che frugano nelle tasche dei cittadini per costruire i propri bilanci, anziché lavorare sul contenimento dei costi, in primis quelli dei servizi (vedi raccolta e smaltimento rifiuti).
 
Diversi Comuni della provincia hanno deliberato in merito alle tariffe dei vari tributi che compongono la Iuc, primo fra tutti Pistoia, che parlando di Tari (smaltimento rifiuti) ha puntato alla stabilizzazione non praticando aumenti rispetto al 2012 e 2013; a seguire Serravalle, Agliana, Quarrata e Montale, che hanno praticato riduzioni di tariffa rispetto al 2013, mentre in Valdinievole l’argomento è in discussione in questi giorni e i Comuni stanno dimostrando la stessa attenzione alla stabilizzazione rispetto al 2013.
 
Ma i Comuni si sono chiesti cosa è successo lo scorso anno? Purtroppo il peso della ormai vecchia Tares per molte aziende ha significato dover scegliere tra chiudere definitivamente i battenti e provare a resistere non onorando i propri debiti verso il fisco locale e centrale, aspettando tempi migliori, ma forse ottenendo solo di allungare l’agonia. E’ stabilizzando le tariffe al 2013 che le amministrazioni pensano di ridare ossigeno ad aziende e famiglie?
 
Non crediamo a tanta magnanimità dei Comuni, non si tratta di attenzione alla situazione economica che è crollata, piuttosto è corretto parlare di ravvedimento degli stessi, che per il 2013 avevano applicato tariffe rispetto all’anno precedente estremamente elevate. I regolamenti approvati rispecchiano sostanzialmente quelli della Tares, nessun segnale di voler effettivamente cambiare rotta, cominciando a calcolare tariffe proporzionate all’effettiva produzione di rifiuti.
 
L’altro aspetto che Confesercenti da tempo porta avanti è quello di costruire una linea omogenea di orientamento almeno tra Comuni limitrofi nel proporre i propri regolamenti, ma anche qui siamo molto lontani. Ogni Comune ha percorso la sua strada e ne è venuto fuori un calderone di aliquote e detrazioni e alla fine ne è uscita fuori un’altra Imu con regole diverse".