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Dal comune di Pieve a Nievole: "Approvate aliquote Tasi, ecco chi non pagherà"

30/8/2014 - 15:08

L'assessore al bilancio del comune di Pieve a Nievole Lidia Bettarini ci invia il seguente comunicato: “Approvata stamattina in consiglio comunale la tassa sui servizi indivisibili (TASI), ossia quei servizi usufruiti dalla generalità dei cittadini non tassabili quindi in maniera puntuale. La somma delle aliquote IMU e TASI, non può superare l'aliquota massima IMU prevista per le singole categorie catastali e la base imponibile è la stessa dell' Imu come anche le modalità di calcolo; è facile quindi intuire perché i quotidiani specialistici l'hanno definita “addizionale IMU”.

 


Abbiamo fatto il possibile affinché per i cittadini di Pieve la TASI non diventi un addizionale IMU ma garantisca quanto più possibile equità fiscale per tutti, e dimostri quella solidarietà anche tributaria che momenti difficili come quello che stiamo tutt' ora vivendo richiedono ad una comunità civile e democratica.

 


Ecco perché a Pieve a Nievole, la TASI sarà applicata solo e soltanto su quelle categorie di immobili che non dovranno più pagare l' IMU.
La TASI si pagherà quindi solo sulle abitazioni principali, immobili assimilati e sulle pertinenze con i limiti previsti dal regolamento, e l'aliquota sarà dello 0,25%, fatta eccezione per le abitazioni principali classificate al catasto nelle categorie A/4, A/5 e A/6 che avranno l'azzeramento dell'aliquota nell'intento di dare anche una risposta ai disagi sociali della cittadinanza e senza aumento dell'aliquota dal 2,5 al 3,3 come la legge consentirebbe di fare in caso di agevolazioni che saranno quindi a carico del bilancio e non recuperate dalle tasche degli altri contribuenti.

 


Le abitazioni soggette ad esenzione, hanno caratteristiche ultra-popolari o addirittura rurali, con impianti scarsi o addirittura assenti; essenzialmente si tratta di abitazioni costruite nella prima metà del secolo scorso, che a tutt'oggi hanno mantenuto più o meno le caratteristiche di allora, e quindi molto verosimilmente occupate da persone anziane o comunque da famiglie la cui situazione socio-economica con tutta probabilità, non ha dovuto aspettare la crisi per manifestare tutto il suo disagio.
Sulle abitazioni di lusso non abbiamo previsto la TASI ma avranno novità riguardo all' IMU e saranno illustrate nella prossima seduta consiliare per l'approvazione del bilancio di previsione 2014.
Le nostre scelte portano alla non applicazione della TASI nemmeno agli inquilini, nel rispetto del principio di “chi più ha più paga”. A parità di disagio sociale, chi è veramente più disagiato? Chi ha la casa di proprietà e paga una cifra irrisoria di TASI all'anno, o chi paga magari un affitto di 600 euro al mese?

 


Gli unici inquilini che pagheranno la TASI saranno quelli dei fabbricati rurali strumentali all'attività agricola; l'aliquota sarà dello 0,1% sulla quale il 10% sarà a carico dell'eventuale inquilino.
Niente TASI quindi per tutte le altre tipologie di immobili: negozi, locali destinati ad attività di artigianato, capannoni industriali, esercizi pubblici, eccetera.
L' introduzione della TASI da parte del legislatore, sopperisce in qualche modo al vuoto di risorse creato ai Comuni dalla soppressione dell'IMU sull'abitazione principale, dall' abolizione dei trasferimenti statali sostitutivi dell'IMU sulla I' casa e dalla continua riduzione del fondo di solidarietà trasferito dallo Stato, e il fatto che la legge ne destini il gettito al finanziamento dei servizi cosiddetti indivisibili lancia un messaggio chiaro: la garanzia dell'erogazione di certi servizi, sempre più appare legata al prelievo nelle tasche dei cittadini. E i Comuni non possono fare altro che applicarla, pena l'impossibilità di continuare a garantire quei servizi essenziali per la popolazione.

 


In sede di prima applicazione e in attesa che il legislatore si decida a pubblicare il decreto attuativo della riforma ISEE già in vigore dal febbraio scorso, abbiamo ritenuto di non imbarcarci in riduzioni generalizzate ma abbiamo cercato di individuare quelle categorie catastali che per la la loro natura, tendono ad evidenziare un disagio sociale.”


L'Assessore al bilancio e tributi
Lida Bettarini 

Fonte: Comune Pieve a Nievole
 
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