Due vittorie e tre sconfitte nel bilancio dell’ultimo weekend del Pistoia Basket Junior.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver raggiunto un accordo fino al 30 giugno 2025 con l’ala Maurice Kemp Junior. Il giocatore indosserà la maglia numero 9.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’ala americana Elijah Childs.
Dal 21 al 24 novembre va in scena la prima tappa della fase eliminatoria della Ibsa NextGen Cup 2025.
Le statistiche rappresentano gli ingredienti dei record e ogni primato dà vita a tantissime curiosità.
As Estra Pistoia Basket 2000 comunica che, in occasione dell’ultima assemblea del consiglio di amministrazione del club, è stato ratificato l’ingresso di una quinta persona che ricoprirà il ruolo di consigliere.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Luka Brajkovic.
As Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare la firma dell’accordo, fino al 30 giugno 2025, con l’ala/pivot americana, con passaporto lettone, Andrew Smith.
MONSUMMANO - Michele Gargini (Filctem Cgil) e Federica Brizi (Uiltec Uil) intervengono sulla vicenda del calzaturifizio Parlanti.
"Si è tenuta lo scorso 28 agosto l'assemblea dei lavoratori del calzaturificio Parlanti attualmente in cassa integrazione straordinaria per chiusura. In quella sede i lavoratori hanno manifestato la loro rabbia per le numerose affermazioni che l'azienda ha riferito nel corso dei mesi passati alla Rsu e alle rappresentanze sindacali di categoria e che poi si sono rivelate false.
L'azienda aveva promesso il pagamento della mensilità di maggio e ha invece presentato la richiesta di concordato per bloccare il pagamento della stessa. Se avesse voluto essere coerente con le promesse, avrebbe potuto presentare la richiesta in Tribunale successivamente, visto che i soldi risultavano essere nelle casse dell'azienda stessa; anche le successive promesse fatte dai consulenti aziendali di pagamento, adoggi, non hanno prodotto alcun effetto.
Ricordiamo che i lavoratori sono senza salario perchè in attesa del decreto ministeriale e l'anticipo degli importi da parte delle banche attivato attraverso una convenzione con Fidi Toscana è fruibile solo da pochi giorni.
E' stata costituita una nuova società con nome Fabal che ha come soci soggetti legati alla famiglia Balducci (proprietaria del calzaturificio Parlanti) che risulta commercializzare gli stessi prodotti a marchio Parlanti attraverso l'esternalizzazione della produzione in aziende del sud Italia. Risulta infatti che la Fabal abbia partecipato alla fiera calzaturiera theMicam tenutasi dal 31 agosto al 3 settembre a Milano sotto il nome di Parlanti - Balducci Rebecca ( i marchi con i quali lavorava il calzaturificio Parlanti).
La Parlanti aveva riferito trattarsi di azienda creata per alimentare il concordato, cosa non vera perchè ciò sarebbe stato possibile solo attraverso la formula dell'affitto di azienda all'interno del concordato stesso e ciò non è avvenuto.
L'azienda aveva a suo tempo dichiarato che, a breve (nel mese di luglio) avrebbe portato la documentazione per l'ammissione al concordato, ciò non è avvenuto e sembra avverrà invece alla fine del corrente mese. Ciò comporterà il rischio per i dipendenti di perdere opportunità di lavoro per l'impossibilità di accesso alla mobilità se la procedura stessa non verrà attivata immediatamente.
Infine, per quanto riguarda le tariffe esercitate da Prada, la patetica smentita sugli organi di stampa contraddice ciò che il sig Balducci Giuliano aveva apertamente detto alla Rsu e al sindacato: avere “rimesso 3 euro a scatola” voleva dire quindi che le tariffe erano eque?
Quindi una fiera delle bugie non più tollerabile per i dipendenti che auspicano che, nel prossimo incontro con l'azienda di lunedi 15 settembre, siano fornite almeno quelle minime risposte positive fra le quali la possibilità di attivazione della mobilità volontaria, il pagamento della mensilità di maggio e di accelerare i tempi per il concordato per ottenere anche il pagamento dei premi e delle ferie arretrate, la copertura del fondo complementare pensionistico e del biennio di contributi previdenziali che risulterebbe non ancora corrisposto all'Inps.
Il disimpegno industriale del calzaturificio Parlanti e le “alternative” escogitate per mantenere produzione di scarpe a marchio proprio attraverso la costituzione di un altra ditta con produzione delocalizzata, pur in un quadro normativo che probabilmente consente tale operazione, non può che essere oggetto di un severo giudizio negativo sul piano etico nonché una chiara manifestazione di una forte insensibilità anche sul piano sociale. La proprietà, infatti, non consentendo alcuna soluzione alternativa alla chiusura, non ha esitato a mettere sulla strada i dipendenti e a disperdere un patrimonio di professionalità, con la drammatica conseguenza di gettare nella disperazione 40 lavoratori e le loro famiglie".