La segreteria provinciale dell'Arci replica alla presa di posizione di Marcello Magrini e Riccardo Michelozzi.
 
"La segreteria provinciale, i sottoscritti 21 consiglieri e 75 presidenti di Circolo riportati in calce (i primi che siamo riusciti a contattare nel poco tempo a disposizione) esprimono una netta presa di distanza dalle posizioni espresse dai consiglieri Magrini e Michelozzi, chiaro sintomo che per qualcuno il congresso svoltosi a fine gennaio a Pieve a Nievole non si è mai concluso. La replica all’articolo è collettiva e solidale, quanto solidale e democratica è la nostra associazione.

Gli otto mesi di mandato esecutivo che abbiamo trascorso hanno visto una gestione di gruppo affiatata e coesa, non certo “del presidente” come riportato nell’articolo.

Una gestione, va detto, tutta incentrata sulla sobrietà e sul risparmio: già nel 2010 l'Arci lasciata dall’ex presidente Magrini era pesantemente gravata da ipoteche e debiti, la situazione è drammaticamente peggiorata per le pesanti vicende relative all'asilo nido Gatto Parlante, “creatura” dello stesso Magrini nata presso un circolo di Agliana e che ha prodotto risultati non proprio lusinghieri: alla cooperativa che lo gestiva un processo penale, all'Arci provinciale un debito di quasi 50.000 euro. Debito che abbiamo finito solo adesso di pagare con fatica immensa e cinghia stretta al massimo. Deve far riflettere che l’associazione più radicata sul territorio da quattro anni non possa investire neppure un euro in cultura o sociale. Nonostante questo però abbiamo sempre onorato i pagamenti ai dipendenti: i bonifici - da sempre - sono a disposizione dei consiglieri presso la sede. Magrini questo dovrebbe saperlo assai bene, visto che uno dei dipendenti che abbiamo da lui ereditato è suo congiunto.
 
Rispetto al ritardo sulla presentazione dei bilanci ci preme sottolineare che le attuali difficoltà ancora una volta trovano origine nell’ultimo mandato del Magrini. Vale la pena di ricordare che fra i dipendenti in forza a questo Comitato, assunti nella precedente gestione a saturazione delle entrate, non c’era nemmeno una persona impiegabile in campo strettamente amministrativo. Senza che questo implicasse nessun addebito verso di loro, anzi abbiamo cercato di valorizzarli al meglio ritenendolo l’abc di un ente che si dichiari di sinistra. Proprio a causa delle difficoltà finanziarie create dai mandati pregressi, e conseguentemente nell’ottica di una più attenta e sobria gestione finanziaria, la precedente segreteria operò la scelta di affidare il settore a personale puramente volontario.
 
Purtroppo l’esperimento ha mostrato dei limiti oggettivi, per cui l’attuale segreteria, dopo attenta riflessione e verifiche anche - e non solo - con il precedente incaricato, preso atto dell’indisponibiltà per motivi personali di quest’ultimo a completare il lavoro, a  giugno ha provveduto ad assumere per  il settore una persona qualificata a part-time. Ovviamente questa necessitava di essere formata dalla società di software a gestire il programma già installato per cui  solo a partire dal mese di agosto è stato possibile procedere con le chiusure 2013, le riaperture 2014, le verifiche in stato patrimoniale e quanto dovuto per l’occorrenza. In questi dati trova  motivazione l’allungamento dei tempi, che genera rammarico in primis a questo Comitato. Va anche sottolineato però che l’associazione si è attrezzata affinché ci sia per il futuro la puntualità e il rispetto delle scadenze che negli ultimi otto anni non era mai stato osservato.

Va rimarcato inoltre che i ritardi precedentemente accumulati erano ben più ampi, ma evidentemente a Magrini o Michelozzi al tempo non destavano così tanta preoccupazione.
 
A differenza di quanto affermano i due consiglieri, l’articolo 19 dello statuto Arci recita “soltanto” che vi siano almeno 5 direttivi all’anno. Da febbraio a oggi ne sono stati svolti 3, uno è in programma a novembre (appunto sui temi economici) e il quinto a dicembre, al che saremo pienamente in regola. Ricordiamo che prima di tale variazione statutaria i direttivi annui sono stati di regola 2 (soprattutto sotto la presidenza Magrini, quando la media era più vicina a uno). Su democrazia e partecipazione, infine, va chiarito che Michelozzi, pur avendo totalizzato solo 2 preferenze al Congresso di Pieve, è potuto ugualmente entrare nel consiglio dei 30 proprio grazie all’ampia agibilità democratica permessa dal regolamento congressuale approvato tutti insieme: in consiglio può liberamente esprimere il suo pensiero al pari degli altri senza alcuna costrizione.
 
In conclusione, negli ultimi tempi non abbiamo forse potuto investire in cultura, ma di sicuro abbiamo messo in rete molti dei 125 circoli attraverso corsi e attività socio-culturali, sostenendo al contempo la nascita di un volontariato di nuova generazione: il “coinvolgimento” reale che la nostra associazione auspica per il suo futuro". Federico Tasselli (P), Silvia Bini (VP), Salvatore Scarola, Mattia Nesti (P), Maria Viola Cangioli, Alberto Zinanni, Matteo Giusti (P), Alberto Celli, Alessandro Martelli, Gianluca Capo, Enrica Fragai (P), Enrico Cherubini, Fabrizio Morelli, Gianni Nincheri (P), Giuliano Guiducci (P), Luigi Balatresi, Marco Cortesi (P), Marco Landucci, Martina Danelutti, Riccardo Chiti (P), Simone Piazzesi (tra parentesi i consiglieri che sono anche presidenti o vicepresidenti di circolo).
 
Nella foto: il presidente dell'Arci provinciale Federico Tasselli