PESCIA - Se da qui a settembre 2015 i tessuti molli per i quali richiede l’ecografia non saranno divenuti frolli, il paziente potrà presentarsi a fare l’esame all’ospedale di Pescia. Sennò, ciccia (per l’appunto): libera professione o privato convenzionato che impavido resiste ai tagli.
 
A segnalare il caso del paziente settantenne della Valdinievole è il vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Fi) che ha sollevato la questione anche attraverso una interrogazione in cui chiede al governatore toscano Enrico Rossi dove risieda, in una vicenda come questa che isolata però non lo è davvero, il rispetto per il diritto del cittadino all’assistenza sanitaria.

«Storie simili – afferma Mugnai – si vanno ripetendo in ogni dove in giro per la Toscana. Non mi stanco di segnalarle ogni volta che posso. Mi stanco invece di assistere, dopo quattro anni e mezzo di denunce su liste d’attesa che sono ormai una piaga endemica della sanità toscana, all’assenza di azioni di contenimento serie da parte delle Asl, compresa la 3 di Pistoia ma non solo, che superino lo stadio degli annunci vaghi e improduttivi».

Nella sua interrogazione, prima di formulare il quesito, Mugnai ripercorre la storia del paziente che, con la sua brava richiesta del curante per un’ecografia ai tessuti molli, si è presentato al Cup di Pescia il 3 novembre scorso per vedersi fissare l’appuntamento il 12 settembre 2015 alle 12.30. Reazione del paziente? Si vocifera abbia messo mano al portafogli e, pagando, si sia procurato la sua ecografia in un tempo compatibile con l’esistenza in salute.
 
«Ovvio ma ingiusto – considera Mugnai – perché poi, tra l’altro, c’è anche chi pagare non può, e allora si deve accontentare di essere preso in carico dal sistema pubblico a avanza tempo. Oppure in regime di intramoenia, con gran convenienza per le Asl in perenne lotta coi bilanci che, a quel punto, pochi stimoli hanno per attuare piani di contenimento delle liste d’attesa. Come si vede, è il classico gatto che si morde la coda; ma finisce per graffiare il cittadino».