MONTECATINI - «Le Terme sono in difficoltà e, con esse, lo è tutta l’economia cittadina. Eppure cosa accade? Che per le solite lungaggini rischiamo di perdere il cospicuo finanziamento di un privato che si è dimostrato interessato (e paziente) a entrare in possesso del complesso La Salute. E’ inaccettabile». La stoccata arriva dal consigliere regionale del Nuovo Centrodestra Roberto Benedetti (vicepresidente del consiglio regionale), storico sostenitore della necessità che nel sistema termale di Montecatini si rendesse possibile l’immissione di capitale privato.

«Da sempre – ricorda Benedetti – siamo a favore dell’intervento dei privati in un settore che le politiche pubbliche stanno portando al collasso e alla morte. Per facilitare questo percorso bisogna accelerare, non certo condannare un potenziale investitore allo stallo perpetuo, dato che un anno è un tempo incompatibile con gli attuali flussi di mercato».

E se oggi l’attualità è nell’ultimatum avanzato dalla Aqvasport a Comune e Terme, non manca, secondo Benedetti, la responsabilità della Regione: «Rossi scrive libri sulla Toscana denunciando la decadenza della Valdinievole come se lui non vi avesse parte in commedia. Ma non è così, poiché dalle mancate scelte infrastrutturali alle politiche sanitarie, dalle partecipazioni azionarie all’impoverimento dei servizi nelle aree più periferiche del nostro territorio, lui è il primo responsabile se non altro per inedia. Ma è proprio il minimo. E nel caso delle Terme di Montecatini – conclude Benedetti – il governatore, che delle Terme è da tempo l’azionista di maggioranza assoluta, adotta la solita pratica di sempre: predica la dismissione del pubblico e l’accesso dei privati, ma poi nei fatti ostacola il percorso, forse pensando a rendite di potere funzionali alla vigilia della campagna elettorale. Chi ci rimette? Il territorio. E con esso, in primo luogo, i cittadini».