Si è concluso con la finale disputata al poligono di Tiro a segno di Lucca il Campionato regionale toscano, circuito di cinque prove valido per l’ammissione ai Campionati italiani assoluti di ogni categoria e specialità.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare il ritorno in maglia biancorossa per la prossima stagione Lba 2024/25 di Gabriele Benetti che ha sottoscritto col club di via Fermi un accordo di durata annuale.
Ben 24 podisti della Silvano Fedi hanno tagliato il traguardo più ambìto, quello dei 50 chilometri in piazza delle Piramidi all’Abetone.
Nella serata di lunedì 1 luglio, presso la sede di via Marruota, si è svolta una riunione alla presenza di tutta la dirigenza, dello staff tecnico e logistico, e degli addetti della segreteria di Montecatini Calcio.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di ufficializzare l’accordo, di durata annuale, con l’ala Elijah Childs che farà parte del roster biancorosso per la stagione 2024/25 in Lba.
Fabo Herons Montecatini ha il piacere di annunciare di avere ingaggiato il playmaker Emanuele Trapani, nato a Giulianova l’11 gennaio 1999, 182 centimetri, proveniente da Orzinuovi, in A2.
Fabo Herons Montecatini comunica che il giocatore Antonio Lorenzetti non disputerà la prossima stagione sportiva con la nostra maglia, dopo due campionati in rossoblù, culminati con la conquista della B Nazionale, la vittoria della Coppa Italia e la finale per la promozione in serie A2.
Una 47ª edizione Pistoia-Abetone Ultramarathon all’ìnsegna del Tricolore, quella di domenica 30 giugno.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi.
Il 30 giugno, sull’Appennino Pistoiese, riapre al pubblico Oca Oasy contemporary art and architecture.
Il comitato Acqua Bene Comune Valdinievole controreplica ad Acque Toscane sulla vicenda amianto nelle tubature.
"Riteniamo opportuno replicare alle notizie "rassicuranti" che Acque Toscane, il gestore del servizio idrico di Ponte Buggianese e Montecatini Terme ha fatto sulle tubature in amianto della rete idrica. Innanzitutto sostenere che l'amianto presente nell'acqua potabile non rappresenti un pericolo per la salute riteniamo che sia quanto meno un azzardo basato su un'eccessiva semplificazione della lettura dei dati scientifici che sono diventati patrimonio comune.
A mettere l'accento sulla pericolosità è innanzitutto il Parlamento Europeo che con risoluzione del marzo 2013 (2012/2065 (INI) "Sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all'amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l'amianto esistente", ha sostenuto come i tumori all'apparato digerente derivino anche dall'ingestione di fibre di amianto contenute in acqua contaminata. Detta risoluzione si basa su indagini epidemiologiche precedenti fra cui, vale la pena ricordare, quella condotta in Norvegia sull'insorgenza di tumori del tratto gastrointestinale (e particolarmente di cancro allo stomaco) legata all'ingestione di acqua contaminata da amianto e pubblicata sulla rivista scientifica "Cancer causes and control" (ed. Springer).
Giova inoltre ricordare come la normativa italiana in questo caso sia chiara. Il decreto ministeriale del 14 marzo 1996 aveva imposto una rapida sostituzione delle condotte in amianto e il controllo della presenza di fibre nell'acqua potabile che passa attraverso tubature in amianto. A fronte di questo obbligo poco o niente è stato fatto, tanto che nessun programma di sostituzione delle tubature in amianto, come abbiamo constatato, è stato fino a oggi avviato. Mentre, per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell'acqua in Toscana, l'unica ricerca finalizzata al rinvenimento di fibre di amianto risale al lontano 1997 (la n. 377/A) con l'evidenza di una contaminazione (all'epoca) del 24% dei campioni analizzati. Risultato tutt'altro che rassicurante e di segno opposto a quanto sottolineato in maniera forse sin troppo pedissequa da Acque Toscane sulla scorta delle dichiarazioni degli assessori regionali Bramerini e Marroni.
Ancora una volta ci troviamo a denunciare le falle e le inefficienze della gestione privatistica del servizio idrico, il cui unico scopo è quello di realizzare utili per i soci, a scapito degli investimenti nella rete e del monitoraggio sulla qualità dell'acqua che beviamo. Di fronte al fallimento di questo sistema non possiamo infine che rilevare come gli amministratori locali non abbiano ancora avviato nessun serio percorso per riportare in mano pubblica la gestione del servizio idrico integrato così come richiesto dai cittadini".