Alle 5:30 il primo allarme, pochi minuti per vestirsi e la corsa con le sirene accese, le voci dei colleghi via radio e il rumore del vento, poi l’apocalisse.

I soccorritori della Protezione Civile della sezione di Marliana raccontano i concitati momenti di quel maledetto giovedì 5 marzo. La prima squadra intervenuta, India‐01, si è trovata a gestire 10 interventi urgenti in poco più di tre ore: alberi abbattuti su case, località isolate e cavi elettrici tranciati, sembrava l’apocalisse.

“La strada la dividevamo con i mezzi dei vigili del fuoco e della polizia municipale, non c’era luce a causa degli alberi che avevano tranciato le linee elettriche e i cellulari non ricevevano, collegati solo dalle radio portatili. Il sindaco e tutti i membri del Comune con coraggio e professionalità hanno gestito ottimamente l’emergenza trovando in poco tempo generatori elettrici e altro materiale e ilsSistema Protezione Civile ha funzionato al meglio".

"L’obiettivo principale è stato liberare le strade dagli alberi per poter garantire la percorribilità ai mezzi di soccorso – spiegano gli operatori della Protezione Civile ‐ una corsa contro il tempo mentre il telefono del centralino squillava di continuo, erano le persone che chiedevano aiuto. Il pomeriggio ci siamo recati a Casore del Monte e la piazza ricordava le conseguenze di un terremoto, tegole pericolanti e sparse per la piazzetta, vasi con piante rovesciati e alberi pericolanti, ma dopo aver liberato la piazza qualcuno ha pensato bene di appiccare un incendio in via di Campore e così siamo corsi anche lì".

E così è stato per due giorni consecutivi fino a quando le compagnie elettriche e di telefonia non hanno ripristinato il tutto. Il servizio è proseguito per tutta la settimana per segnalare alberi instabili o situazioni di pericolo, è certo che c’è sempre da lavorare ma anche questa emergenza è passata con la consapevolezza che rimarrà nella storia come un fatto da non dimenticare.