Secondo weekend 2025 e Silvano Fedi subito in grande spolvero, con due vittorie e ottime prove degli atleti/e scesi in gara.
Salto a due mercoledì alle 20.30 al Pala Tagliate.
Nonostante il freddo, circa trecento podisti hanno dato vita alla trentaseiesima edizione della "Scarpinata di’ granocchio", gara podistica sulla distanza di km 13,200 e ludico motorio di km 10, organizzata dalla società Podistica Aglianese e il circolino Arci.
Nemmeno a Trieste l’Estra Pistoia Basket 2000 riesce a invertire la rotta e ritrovare quella vittoria che manca da inizio novembre e incamera, nella 15° giornata di Lba, la nona sconfitta consecutiva.
Basket Femminile Pontedera - Acqua dell'elba Nico Basket 42-63
Quello che sotto l’albero di Natale era un semplice biglietto di auguri, e di regalo, decisamente particolare si è trasformato in un’esperienza unica domenica scorsa, in occasione della 14° giornata di Lba 2024/25 tra Estra Pistoia Basket e EA7 Armani Milano.
Il lungo weekend dell’Epifania ha riportato in campo i ragazzi del settore giovanile di Pistoia Basket Junior.
Prime gare podistiche dell’anno e Silvano Fedi già protagonista negli appuntamenti del calendario.
"Raccontami un libro", di Ilaria Cecchi.
La mostra "Anima e sguardi", di Giulia Marcucci, è a cura di Daniela Pronesti.
Il modello di accoglienza diffusa toscano ha funzionato, anche stavolta. Un sistema rodato, utilizzato la prima volta tra il 2011 e il 2012, quando la Toscana aprì le braccia, in due fasi, a mille e ottocento profughi e migranti: i primi cinquecento arrivati dalla Tunisia dopo la prima "Primavera araba", altri mille e trecento - africani di tutto il continente - in fuga dalla Libia.
Un sistema riproposto tra il 2014 e 2015, quando la Toscana ha dato ospitalità a quasi seimilacinquecento richiedenti asilo. Lo ha fatto con l'aiuto del volontariato e dei Comuni e con l'aiuto anche dei singoli cittadini. Con cuore e fantasia. La Regione, per essere pronta a tutto, si era premunita anche per l'acquisto di strutture mobili provvisorie, quelle che in genere usa la protezione civile in caso di calamità. Ma non sono servite.
Alla fine sono state sufficienti case e appartamenti sfitti, locali di associazioni o alberghi vuoti. I profughi sono stati distribuiti in più di cinquecento diverse strutture, con pochi ospiti per ciascuna (spesso meno di venti) e questo è stato sicuramente un punto di forza che ha favorito, accanto a progetti intelligenti, l'integrazione.
Chi è stato accolto è stato infatti coinvolto in attività di volontariato. Si sono presi cura di strade e giardini, di argini da ripulire o aule di scuole da ridipingere. Il rischio era farne manovolanza a costo zero, ma non è successo perché con loro, guanti e sacchi alla mano, c'erano anche cittadini italiani. Volontari pure loro. Nel frattempo hanno imparato l'italiano, a volte pure una lavoro. Hanno conosciuto la cultura di chi li ospitava e hanno provato a raccontare la loro, magari seduti insieme, italiani e stranieri, a tavola.
Oltre seimilacinquecento richiedenti asilo accolti in Toscana in quasi due anni vuol dire un ospite ogni 600 residenti. Seimilacinquecento stranieri (temporanei) che si aggiungono ai 395 mila che già in Toscana abitano e lavorano, i più numerosi rumeni, albanesi, cinesi e marocchini. Pensati in termini di accoglienza diffusa, sono numeri sostenibili.
Con gli sbarchi che a primavera probabilmente riprenderanno a farsi più frequenti, sarà comunque necessario fare un'ulteriore passo in avanti.
E' per l'appunto la "fase B" illustrata a gestori e sindaci, riuniti e incontrati nel pomeriggio a Sant'Apollonia a Firenze per una giornata di approfondimento e per fare il punto sull'accoglienza.
Del resto - e non va dimenticato - chi attraversa il mare fugge dalla guerra e dalle persecuzioni, fugge dalle guerre civili, che nel mondo sono tornate a crescere negli ultimi otto anni. Non c'è solo la fame, che spinge ad attraversare deserti o salire su barconi malconci e zeppi di uomini e donne sfidando il mare. Se le guerre e le persecuzioni non finiranno, anche fughe e sbarchi proseguiranno. E non c'è solo la Siria. Dall'Africa all'Asia, dalla Nigeria di Boko Haram all'Afghanistan passando per il Medio Oriente e il sud del Sudan (ma anche l'Ucraina) erano undici i conflitti interni aperti nel 2014: meno dei ventisei del 1992 ma di più dei quattro del 2007, cresciuti da allora tra volte tanto. Nove di queste guerre civili, laiche o religiose, pseudo tribali o imperialiste, riversa la maggior parte dei profughi verso l'Europa.
I richiedenti asilo accolti dal 2014 a dicembre 2015 in Toscana, provincia
per provincia
Arezzo 652
Firenze 1823
Grosseto 374
Livorno 730
Lucca 617
Massa Carrara 299
Pisa 595
Pistoia 471
Prato 444
Siena 582
Totale 6587