Monsummano Terme Bene Comune interviene sulle convenzioni firmate dal Comune.

"Nell’ultimo consiglio comunale si è arrivati a una vera e propria farsa con l’approvazione di due convenzioni tra il Comune e la Provincia di Pistoia dove una toglierà al nostro Comune ore di lavoro del nostro dirigente per firmare il bilancio provinciale e l’altra porterà a un irrilevante risparmio del personale comunale ma che in verità servirà a dare senso all’esistenza precaria di una Provincia che non ha nemmeno i soldi per l’orientamento delle scuole.

Queste convenzioni sono nate in maniera tragicomica visto che il presidente della Provincia ha scritto a tutti i sindaci per avviare le convenzioni suddette e guarda caso hanno risposto all’appello i sindaci di Monsummano e quello di Agliana. Il primo quindi si è autofatto la richiesta che ovviamente ha accettato mentre il secondo, guarda caso vicepresidente della Provincia, non è voluto essere a di meno.

Si è quindi utilizzato il proprio Comune come pezza d’appoggio alla Provincia mentre c’è da chiedersi come mai gli altri sindaci non abbiano risposto. Sindaci che tra l’altro sono stati tacciati per l’ennesima volta, a torto o a ragione, di insensibilità verso i cittadini.

Inoltre l’asso-pigliatutto della nostra provincia ha candidamente dichiarato che le Province non scompariranno e che subiranno bensì uno sviluppo trasformandosi in Aree vaste. Si è quindi ammessa la falsa abolizione delle Province che ha solo garantito instabilità per i dipendenti, il crollo dei servizi a favore dei cittadini, ma in compenso ha salvato poltrone momentanee e future per chi crede che la politica sia solo un mezzo per i propri fini personali. Infatti mantenendosi uno spazio politico provinciale, anche se precario, qualcuno avrà la possibilità di fare un salto ai piani regionali e forse addirittura in Parlamento.

Si è così pubblicizzata la nuova riforma costituzionale dell’attuale governo perché proprio grazie a questa il Senato sarà composto da nominati degli organi regionali, e quindi non da eletti dai cittadini. Nominati che saranno scelti tra i consiglieri regionali e i sindaci. E proprio qui si può comprendere il “sacrificio” che alcuni primi cittadini dicono di fare per mandare avanti le province che ci sono e che ci saranno anche domani mentre i cittadini l’unica riforma sicura che si ritrovano è quella della distruzione dei servizi per cui pagano le tasse e un aumento delle tariffe".