I consiglieri comunali del gruppo "Il Ponte" Massimo Galligani, Gliulia Romani e Andrea Moschini, intervengono sull'unione dei comuni.

"Quando abbiamo appreso dalla stampa che anche l'amministrazione di Ponte Buggianese aveva condiviso la futura Unione dei Comuni della Valdinievole ci siamo domandati se il consiglio comunale avesse approvato qualche atto a nostra insaputa, ma no, non era così. É stato, invece, il sindaco Pier Luigi Galligani che, forse distratto o confuso dagli impegni per le svariate cariche che ricopre, si è dimenticato di informare e farsi dare il dovuto mandato dal suo stesso consiglio comunale.

Decidere se percorrere la strada dell'Unione e in quale ambito o quella della fusione con uno o più comuni o se continuare in piena autonomia spetta al consiglio comunale quale organo competente in materia e non in qualche riunione di sindaci o, peggio, di partito.

Oltretutto, anche se di attualità, l'argomento non è stato oggetto dell'ultima campagna elettorale e quindi nessuno di noi ha avuto un mandato per decidere in materia. Perciò, prima di qualunque decisione riteniamo essenziale confrontarci e ascoltare l'opinione dei pontigiani nelle forme e nei modi più ampi possibili.

Tale opinione dovrà poi essere sostenuta da chi la deve rappresentare di fronte a qualunque organismo o istituzione. Per essere più chiari non vogliamo ritrovarci a subire imposizioni calate dall'alto con metodi tutt'altro che democratici ed in contrasto con esiti referendari come successo nel caso della fusione fra Abetone e Cutigliano.
 

Noi del gruppo "Il Ponte" non siamo pregiudizialmente contrari a forme di aggregazione fra comunità o di soli servizi, ma tutto dovrà essere deciso ed attuato nel rispetto dell'interesse e della volontà popolare e all'interno delle istituzioni competenti. Perciò, dopo l'errore di aver scavalcato il consiglio comunale, ora ci aspettiamo che il sindaco Galligani dimostri che "democratico" non è solo un'aggettivo nel nome del partito di cui fa parte, bensì il suo modo di amministrare affrontando le questioni sul futuro del Comune in assemblee pubbliche di cittadini e di consiglio e non in stanze chiuse. Ristabilite regole e procedure democratiche potremo entrare nel merito".