Fratelli d’Italia interviene sulla questione dei lavori dell’ex convento di Santa Marta.
 
"Sono passati ormai 4 mesi dall’ultimo intervento sulla stampa del sindaco Taddei in merito al 2° lotto dei lavori di ristrutturazione del Comune di Buggiano. A novembre il sindaco dichiarò pubblicamente sulla stampa che “la consegna di questo stralcio di lavori è contrattualmente prevista per la primavera prossima e, anche se così non fosse e se ci fosse necessità del proseguo di alcuni mesi ritengo che l'importanza, la delicatezza (si opera su una struttura con qualche secolo sulle spalle) e l'entità dell'intervento potrebbero essere ampia giustificazione per un risultato ottimale”.

Siamo ormai giunti in primavera e, contrariamente a quanto prospettato i lavori sono ben lontani dall’essere conclusi; in aggiunta è  solo di pochi giorni fa la delibera di una seconda variante in corso d’opera per l’ammontare di € 200.000 che si vanno ad aggiungere a una prima variante in corso d’opera dell’ammontare di €129.000.

Con questa seconda variante si è  sconfinato il limite dell’importo stabilito in sede contrattuale (non oltre il 50% del contratto iniziale, come da normativa vigente), con non trascurabili ripercussioni sulle casse comunali. Temiamo che il prevedibile ulteriore protrarsi dei lavori possa pesare sulle tasche dei cittadini e ci chiediamo se fosse proprio necessario.

A nostro avviso le priorità sarebbero state ben altre, e piuttosto che investire una gran parte del bilancio comunale in colossali lavori di ristrutturazione dei “palazzi del potere” era forse più opportuno dedicare questi fondi a opere di maggiore utilità per i cittadini, partendo da interventi necessari per la sicurezza stradale, dalla manutenzione dell’illuminazione pubblica, dall’installazione di telecamere di sorveglianza (ricordiamo a tutti, i fatti accaduti pochi giorni fa nella stazione ferroviaria e in via Mazzini), senza trascurare un aiuto in sgravi fiscali per  esercizi commerciali in difficoltà, vista la situazione disastrosa del corso Indipendenza.

Vorremmo sapere come il sindaco intende coprire questo ulteriore aggravio di spesa, visto che in numerose altre occasioni ci è stato risposto che le casse comunali non erano in grado di far fronte a certe spese".