Una curista romana, Franca Leis, che si definisce "disperata", ci invia una lunga lettera già spedita anche a Comune e Regione.

"Questa mia lettera è destinata, in pari misura, ai responsabili del patrimonio pubblico della città e ai cittadini della stessa. Al governatore della Toscana e al sindaco, detentori della stragrande maggioranza delle quote delle Terme che, impegnati nel coro del “tutto va ben Madama la Marchesa”, non sembrano accorgersi che il castello sta bruciando; o forse vogliono vendere “per trenta denari” a qualche cavaliere nero, di fresco ridipinto di bianco il sottostante terreno. Chiariscano pubblicamente quale è il loro programma ovvero se vogliono solo sostituire la mano pubblica con quella privata.

Ai cittadini, siano essi addetti alle terme, commercianti albergatori e loro dipendenti, che non contrastano questa o altre similari pericolose derive e, indifferenti ai loro stessi interessi, si dedicano alla politica dello “struzzo”. In attesa che il lupo se li mangi non manifestano la loro protesta. 

In effetti trovo difficile esprimere fino in fondo il mio disagio nel vedere Montecatini assumere progressivamente l’aspetto di una città abbandonata del Far West destinata a divenire esclusivamente un caravan-serraglio per pulman di turisti  per una notte.

Senza contare i miseri curisti che dal mese di novembre non possono più usufruire delle acque Regina e Rinfresco le principali, non più disponibili per (si dice) guasti agli impianti idrici che per motivi finanziari non vengono riparati. A quanto pare la loro salute non interessa a nessuno, solo la loro capacità di spesa.

Che dire poi della politica della direzione delle Terme che sta trasformando tutti i dipendenti in precari, in un prossimo futuro anche solo stagionali, e ha sperperato un patrimonio di professionalità allontanando personale medico di elevata qualità sostituito con medici a contratto e part time.

Per quanto mi riguarda per effetto di questo stato di cose ho dovuto rinunciare al mio soggiorno di dicembre e non ho potuto programmare le mie consuete 6 visite annuali, compromettendo gravemente il mio stato di salute (stipsi cronica e dolicolon gigante).

Ripeto, forse non interessa a nessuno, ma il diritto alla salute dei malati viene  ignorato".