Settimane di grande impegno per la Silvano Fedi, impegnata sia in gara che in campo organizzativo.
L’ultimo dei tre appuntamenti, il Rally Città di Pistoia, ha chiuso l’annata con grande soddisfazione, dopo le dispute dei rallies “Valdinievole” e “Abeti”.
Nonostante la concomitanza con la Firenze Marathon un buon numero di partecipanti ha preso parte all’edizione numero 31 del ‘’Trofeo Contea delle Cerbaie’’.
Acqua dell'Elba Nico Basket - Pallacanestro Femminile Prato 77-57
Due vittorie e tre sconfitte nel bilancio dell’ultimo weekend del Pistoia Basket Junior.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver raggiunto un accordo fino al 30 giugno 2025 con l’ala Maurice Kemp Junior. Il giocatore indosserà la maglia numero 9.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’ala americana Elijah Childs.
Dal 21 al 24 novembre va in scena la prima tappa della fase eliminatoria della Ibsa NextGen Cup 2025.
Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.
Inaugurazione sabato 23 novembre alle 17.
PONTE BUGGIANESE - Arriva puntuale nella piazza di fronte al Municipio Pier Luigi Galligani, sindaco di Ponte Buggianese, uscendo di corsa dal bar del paese dove ha fatto una breve sosta per un caffè e, come d’abitudine, per salutare i suoi concittadini. “Sono abituato a stare fra la gente – dice – ascoltarla, parlare, confrontarmi con le persone. È il compito della politica”.
Galligani, insegnante, 63 anni, dal 2008 è primo cittadino di Ponte Buggianese. Ci riceve nel suo ufficio in Comune per un’intervista in esclusiva a Valdinievole Oggi che è anche il bilancio conclusivo dei suoi 10 anni da sindaco. Una lunga chiacchierata, interrotta da una telefonata per organizzare la riunione di giunta e una lettura della posta. È uno dei sindaci più esperti ed apprezzati della Valdinievole: sempre affabile, loquacissimo, ha la fama di essere un paziente mediatore con una capacità innata a mettere tutti d’accordo. E il diretto interessato non smentisce: “Ho iniziato da sindaco quando a Ponte Buggianese si viveva una grave disgregazione politica. Nei miei due mandati, invece, c’è stata stabilità, in Consiglio comunale e fra gli assessori. Le divergenze sono state portate a sintesi con una totale condivisione delle strategie e del programma”.
A livello personale come sono stati questi dieci anni?
Molto intensi, faticosi. Ho sacrificato tempo alla famiglia e ai miei interessi. La soddisfazione è per il lavoro realizzato. Facendo il sindaco ho capito chi sono i veri amici: alcuni mi erano vicini solo perché ne avevano bisogno e si sono allontanati nel momento in cui non li ho accontentati. Al contrario, diverse persone mi hanno dimostrato il loro affetto in modo del tutto inaspettato e sincero.
Ci sono errori che non rifarebbe da sindaco? Di cosa è più orgoglioso?
Certamente ho commesso errori di valutazione e, in alcuni momenti, avrei dovuto dare maggiore priorità ad alcune scelte. L’orgoglio più grande è non aver diminuito i servizi alle persone, ma anzi di averli aumentati, in un momento in cui l’Italia è stata attraversata da una crisi economica profonda. Inoltre, è stato risanato il bilancio comunale: al nostro arrivo abbiamo trovato 6.5 milioni di euro di mutui, un deficit che abbiamo ripianato quasi completamente. Il nuovo sindaco avrà più risorse da spendere, alcuni progetti già finanziati e tante opere già portate a termine, grazie ai finanziamenti esterni che abbiamo intercettato nel corso degli anni. Penso ad esempio al ciclodromo inaugurato recentemente, alla ristrutturazione della Dogana, agli investimenti nella rete idrica e in favore dell’edilizia scolastica, con la messa a norma ed adeguamento sismico di alcuni edifici; senza contare i numerosi interventi sugli impianti sportivi.
Qual è oggi la difficoltà maggiore per chi deve amministrare un Comune?
Occorre che il legislatore metta in condizione i sindaci di lavorare con minor vincoli, ne va dell’autonomia locale e dei risultati per i cittadini. Gli adempimenti sono esagerati, i limiti di manovra troppo stretti e condizionano le scelte. Sembra di viaggiare in automobile con il freno a mano tirato. Anche la carenza di personale è un problema, va garantito perlomeno il turnover.
Siamo in campagna elettorale per elezioni amministrative e sono immancabili le polemiche. Chiariamo un punto: come sta andando la trasformazione del servizio di raccolta rifiuti?
Attualmente siamo al 31% di raccolta differenziata. O troviamo un sistema per aumentare questa quota, oppure non avremo più discariche in cui conferire i rifiuti e l’aumento delle tariffe sarà inevitabile. Le reazioni registrate a Ponte Buggianese sono dovute principalmente al clima elettorale e a chi promuove raccolte di firme per non far pagare la Tari. Questo avrebbe l’unica conseguenza di scaricare sugli altri contribuenti il costo di chi evade la tariffa.
Ma gli aumenti alla Tari sono inevitabili?
Purtroppo sì e sono dovuti al passaggio al servizio porta a porta. Il vantaggio sarà l'aumento della percentuale della differenziazione, con una diminuzione dei rifiuti ed una applicazione più equa della tariffa: non si pagherà più in funzione dei metri quadrati della casa e del numero di abitanti, indipendentemente dai rifiuti prodotti. La tariffa sarà più puntuale e basata sulla quantità di spazzatura prodotta effettivamente. I vantaggi fiscali andranno a chi differenzia in modo migliore e questo porterà a una quota maggiore di raccolta differenziata. Da giugno partirà una campagna di comunicazione capillare, casa per casa, in cui sarà spiegato il nuovo sistema.
L’inaugurazione della Dogana del Capannone è stato uno dei fiori all’occhiello dell’amministrazione. Ora la struttura ha bisogno di un nuovo impulso?
Quando la Dogana fu acquisita dal Comune, viste le risorse, si ritenne che ci volessero almeno 20 anni per ristrutturarla completamente e renderla fruibile. Noi l’abbiamo aperta in meno di dieci anni. Adesso va gestita: abbiamo un piano, già deliberato. Il gestore dovrà avere a disposizione un periodo lungo, in modo da veder fruttare l’investimento col tempo. La Dogana, in ogni caso, è tutt’ora attiva per iniziativa dell’amministrazione comunale. Domenica scorsa ha ospitato iniziative importanti con la banda, il Centro commerciale naturale e una mostra fotografica. Manca l’utilizzo come ospitale, per questo la struttura è stata inserita nel percorso come variante della via Francigena. Lo sviluppo della Dogana è legato al turismo, alla promozione del territorio e del Padule di Fucecchio. Dieci anni fa eravamo a 0 da questo punto di vista, oggi siamo al 30% del lavoro. Ovviamente si deve andare avanti.
A proposito di Padule: quale situazione ha trovato e come lascia?
Il Padule sconta un ritardo oggettivo riguardo agli interventi per l’interramento e la naturalizzazione, che spettano al Consorzio. Le vicende di questo ente non hanno aiutato, anche se nell’ultimo periodo c’è più fiducia grazie all’impegno dell’assessore regionale Federica Fratoni. Abbiamo assistito ad uno scontro continuo fra le componenti che operano in Padule: gli ambientalisti, i cacciatori, i proprietari e così via. La mia amministrazione ha sempre operato per trovare una sintesi fra le parti e, insieme alla Regione Toscana, abbiamo individuato una linea strategica vincente, con la costituzione della Consulta e di punti di confronto fra i portatori di interesse.
Il Padule dovrà vedere una maggiore responsabilizzazione dei Comuni sul cui territorio insiste l'area e in questo Ponte Buggianese deve continuare ad essere un punto di riferimento importante.
Lei è anche presidente della Società della Salute, considerata un’eccellenza a livello toscano.
“Una generazione di sindaci ha lavorato per questo obiettivo e nel gruppo di testa ci siamo noi tre”.
Galligani si ferma e indica una foto sulla scrivania, scattata alla festa de l’Unità di Santomato a Pistoia, dove è ritratto sorridente in una sera d’estate insieme all’ex sindaco di Buggiano Daniele Bettarini e a quello di Larciano, Antonio Pappalardo (scomparso nel 2015), entrambi suoi predecessori alla guida della SDS Valdinievole.
“Per primi - riparte Galligani - abbiamo capito la necessità di una gestione solidale dei servizi socio-assistenziali. Il gruppo è stato coeso nelle scelte, introducendo un modello vincente. La Società della Salute della Valdinievole è la più organica e la più funzionale in Toscana, come certificano tutti i soggetti terzi. La presa in carico dei pazienti sul nostro territorio è superiore a quella di tutta l’area fiorentina, che ha una popolazione molto maggiore”.
Dalla sua posizione privilegiata di presidente della Conferenza dei Sindaci, come vede il futuro della Valdinievole? Servono infrastrutture, servizi migliori, un’offerta turistica più efficace.
La Valdinievole sconta una tradizione che, per motivi storici, culturali e direi anche antropologici, la porta a privilegiare gli interessi particolari rispetto a quelli generali. I bisogni degli albergatori di Montecatini, ad esempio, non coincidono con quelli degli agricoltori della zona collinare o di pianura: queste differenze sono state coltivate da chi ha condotto le scelte politiche. Si pensi poi al naufragio del raddoppio della ferrovia nel tratto fra Montecatini Terme e Pescia. Potevamo realizzare i lavori, ma l’occasione è stata rifiutata per non ledere alcuni interessi. La Valdinievole risentirà di questa scelta negativa.
Cosa ha impedito all’Unione dei Comuni di decollare?
Interessi spiccioli e le incertezze dei Comuni più popolosi, che invece avrebbero dovuto fare da traino. Personalmente nutrivo grande fiducia in questo strumento, ma al momento il progetto è fermo.
Parliamo di elezioni politiche e del Partito Democratico. Cosa non ha funzionato?
C’è dispiacere perché la nostra proposta di rinnovamento non è stata accolta dagli italiani, né al referendum costituzionale, né lo scorso 4 marzo. Condivido molto la posizione che il PD ha assunto rispetto al risultato delle elezioni. Alcune decisioni di questi anni sono state gestite male; si pensi alla riforma su “La buona scuola”: conteneva buoni elementi, ma altri dettati dalla superficialità. Occorre ricostruire con tenacia, riconquistando terreno nelle aree sociali che hanno abbandonato il centrosinistra. Anche a livello locale, bisogna procedere rapidamente con un congresso che elegga un nuovo Segretario provinciale ed individui un gruppo dirigente che promuova il rapporto con il territorio e ne sappia interpretare le istanze.
Dall’11 giugno, il giorno dopo le elezioni amministrative, cosa farà?
Tutti i lavori domestici che in questi anni non ho portato a termine. Io sono per prima cosa un agricoltore, che come professione insegna all’Istituto Agrario. Da settembre ritornerò in cattedra a pieno servizio e già quest’anno ho fatto richiesta per fare il presidente di commissione per l’esame di maturità. Non ho mai abbandonato la scuola, ho solo avuto una riduzione di orario. Poi farò il nonno. Nessuno è indispensabile: farò il sindaco fino all’ultimo secondo, ma dal giorno successivo non starà certo in Comune a controllare l’operato del mio successore.
Chi sarà?
Mi auguro Nicola Tesi, con cui ho condiviso questo percorso.
Com’è il vostro rapporto?
Buono, anche se dialettico; questo mi sembra il termine più appropriato. Non sempre abbiamo avuto la stessa idea. Ci sono state differenze, ma ogni volta abbiamo raggiunto una sintesi. Nicola si presenta con un programma condiviso, diverso dal precedente, ma che rappresenta l’interesse di tutti i cittadini. Il Ponte di tutti, come dice il motto elettorale.
Quale consiglio darebbe al nuovo Sindaco, chiunque sarà.
Deve essere Nicola, ho la convinzione che sarà lui! Anche perché le altre sono proposte aleatorie, portate avanti da persone inesperte che non conoscono le problematiche del territorio pontigiano ed hanno un approccio ideologico su tematiche quali l’immigrazione o la sicurezza. La questione profughi è stata gestita dalla nostra amministrazione in modo serio, mentre le statistiche delle forze dell’ordine confermano che il problema della sicurezza a Ponte Buggianese non è sostanziale. Il nuovo sindaco dovrà lavorare con perseveranza nell’attuazione del programma e mantenere un rapporto costante con la gente, dicendo anche No quando è necessario e agendo sempre con onestà e trasparenza. Questo è il mestiere di sindaco per come lo intendo io.
di Giacomo Ghilardi