Esecuzione di ordinanza custodia cautelare in carcere in danno di un ladro in appartamenti. La polizia ha eseguito nel decorso pomeriggio un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un trentenne albanese. In particolare, all'esito di attività di indagine preliminare, diretta a contrastare il dilagante fenomeno dei furti in appartamento, personale della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Montecatini Terme, diretto dal vicequestore Mara Ferasin, aveva individuato nei giorni addietro una camera di un albergo cittadino utilizzata quale base logistica per ricettare i beni sottratti in pregressi furti, consumati verosimilmente da un gruppo organizzato di cittadini albanesi.

L'irruzione nella camera d'albergo permetteva di sorprendere il cittadino albanese - peraltro destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione per altri reati — in possesso di numerosi beni risultati provento di furti commessi nei giorni precedenti.

Le successive indagini conducevano all’identificazione di almeno sei persone offese, nei confronti delle quali erano stati perpetrati i furti nelle loro rispettive abitazioni delle Province di Pistoia, Lucca e Pisa, i quali riconoscevano gli oggetti di rispettiva proprietà.

Ulteriori indagini di polizia giudiziaria permettevano di acquisire elementi probatori che attribuivano all’indagato la responsabilità delittuosa, nei cui confronti veniva avanzata richiesta applicativa di misura detentiva dal pm Grieco - ritenuta fondata nel merito dal medesimo gip Gaspari del tribunale di Pistoia -, che originava l’emissione del provvedimento della misura cautelare della custodia in carcere.

Le ricerche dirette all'esecuzione del provvedimento cautelare hanno permesso di accertare che nel frattempo il pregiudicato albanese aveva cambiato albergo cittadino; immediatamente rintracciato e tratto in arresto veniva trovato in possesso di ulteriore refurtiva per la quale si sta procedendo all'accertamento della proprietà.

Sono in corso indagini finalizzate all'identificazione degli altri autori del reato, poiché si ritiene che l’arrestato operi sul territorio con la complicità di altri connazionali.