“E’ una storia già vista e una indiretta conferma della qualità della nostra amministrazione: quando non si ha di meglio da dire, ci si inventano presunte irregolarità procedurali e si scrive al prefetto che, immagino, abbia cose molto più rilevanti cui pensare”.

E’ sconsolato il sindaco Gilda Diolaiuti, che è anche presidente del consiglio comunale, per questa uscita dei consiglieri Cialdi e Lupori, che lamentano la mancata consegna di documenti in tempo utile per il consiglio comunale.

“Figuriamoci se non consegniamo i documenti come previsto dalla legge e dall’etica amministrativa - conferma il primo cittadino -. Purtroppo, come spesso accade, una minoranza a corto di idee e argomenti, la butta su queste eccezioni procedurali che non interessano a nessuno e, soprattutto, non sono vere. Mi aspetterei dai consiglieri di minoranza una maggiore profondità sugli argomenti, dato che noi abbiamo sempre pensato che per amministrare c’è bisogno del contributo di tutti e una angolazione diversa rispetto a certi temi potrebbe permetterci di decidere con ancora più elementi a disposizione. Evidentemente non è possibile avvalerci di questo contributo ed è un peccato per tutti i cittadini”.

Nel dettaglio Gilda Diolaiuti, precisa che, come documentano le pec fra i consiglieri e il responsabile finanziario del comune, per quanto riguarda i documenti relativi al prossimo consiglio comunale, fissato per il 20, compresa la relazione dei revisori sul bilancio consolidato, sono stati inviati nel termine previsto dal regolamento, ovvero tre giorni prima. Per il bilancio di previsione 2018 e la relativa relazione dei revisori, questi documenti sono presenti sul sito comunale, quindi disponibili in ogni momento e scaricabili a piacimento. Addirittura il bilancio consolidato, approvato dalla giunta, è stato inviato già da dieci giorni, quindi ben prima del termine previsto.  

“Dunque nessuna omissione, nessun ritardo, nessun ostacolo - conclude il sindaco -, ma solo un atto di protagonismo inutile di consiglieri comunali che, evidentemente, devono ancora fare un po’ di pratica, oppure scollarsi di dosso le scorie dei risultati elettorali. Da parte nostra confermiamo la massima disponibilità al dialogo, ma per dialogare dobbiamo essere in due”.