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MONTECATINI
Terme, Apam: "Il concordato non può prescindere da un piano industriale"

28/1/2022 - 15:45

L'Apam interviene sulle Terme.

 

"Un concordato in bianco senza un piano industriale che ne rilanci la gestione dell’attività caratteristica è una strada senza uscita verso il fallimento e la chiusura delle Terme.
 
Da anni sosteniamo – ma non siamo mai stati ascoltati - che occorre una managerialità del settore per reindirizzare in maniera efficiente l’azienda nel mercato dei prodotti termali. Per Apam, infatti, il raggiungimento di una gestione efficiente ha sempre rappresentato il perno di qualsiasi altra iniziativa tesa a salvare il futuro della gestione ed evitare la continua perdita di valore patrimoniale.
 
Non solo, è nostra ferma convinzione che non sia possibile non poter sfruttare i notevoli numeri di presenze che riesce a fare la città (mediamente sopra il milione e mezzo annuo) per incrementare l’attività termale. Un paradosso che, forse, commercialmente non ha eguali.
 
Neppure quando l’azienda si è trovata con una consistente liquidità è stato fatto un minimo investimento nella direzione che non fosse quella di una rinuncia totale a dare prospettive di continuità aziendale. Sono stati fatti tentativi di far fare ad altri quello che avremmo potuto fare noi, attraverso bandi insostenibili proprio perché astratti da un progetto termale inserito in un progetto città che non esiste, perché nessuno ne ha avuto le competenze e soprattutto perché nessuno si è posto questo come obiettivo primario. Come è possibile attrarre investitori se non siamo in grado di dirgli prima cosa è permesso e cosa non è consentito fare?
 
La prova della fondatezza della nostra posizione è che ancora oggi, pur volendo fare il “minimo sindacale” nel salvare l’azienda dal fallimento, ai soci regione e comune viene richiesto da enti pubblici (Mibac e Mise per il percorso Unesco, Cassa depositi e prestiti) e da potenziali investitori, “un progetto”, un “piano industriale” attraverso cui dare prospettive alla gestione e con essa, diciamo noi, possibilità di conservazione del patrimonio, evitando che vada in mille pezzi. E ancora oggi (e forse per l’ultima volta), siamo a dire le stesse cose: investimento su managerialità del settore che sposti la centralità dell’attenzione sulla gestione".
 
Specifica il presidente Federalberghi Apam Carlo Bartolini: «Seppure stremati da due anni di pandemia, che ci ha tolto oltre l’80% del fatturato (milioni di euro), gli albergatori sono ancora disponibili – e al loro fianco l’Apam – a essere coinvolti nella progettualità e nel piano industriale, come per tutte le possibili attività di co-marketing attraverso le proprie strutture e nei confronti della propria clientela, in stretto contatto con il management aziendale».

Fonte: Apam
 
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