Montecatini: i saluti e i bilanci del DS Biagini
Fanno rumore gli addii di Fabrizio Giovannini e Andrea Biagini dal Montecatini calcio. Il direttore sportivo Biagini che, abbiamo raggiunto telefonicamente, ci racconta i suoi anni di lavoro e la decisione maturata qualche settimana fa. <<Quando Davide Zinanni ha manifestato l’intenzione di fare un passo indietro ho subito espresso i miei dubbi a Giovannini e al fido segretario Pirrone sul da farsi, a mio avviso non c’erano più le condizioni dopo la retrocessione in Promozione, peraltro ad inizio stagione sapevamo perfettamente che potesse essere un accadimento possibile. Per poter fare una stagione di rilancio, probabilmente l’unico modo per continuare poteva essere quello di coinvolgere nuove forze calcistiche del territorio facendo una o più fusioni, idea che perseguo da anni, ma utopica per la classe dirigenziale presente nel circondario. Rimango dell’avviso che questa stagione sia stata sfortunata in tutti i sensi, perché non trovo che la squadra fosse inferiore a teams che si sono salvati, abbiamo pagato sicuramente i primi mesi senza un centravanti di livello, me ne assumo la colpa, ma anche gli acquisti di peso ed i correttivi fatti dopo non hanno fatto svoltare un girone di ritorno che è stato davvero sottotono. La posizione di mister Mucedola, mai in discussione nella nostra idea di calcio, aveva dato quella continuità ad un lavoro fatto sui giovani che ripeto era il leitmotiv della nostra gestione. Per questa ragione abbiamo allestito una ulteriore squadra, fortemente voluta e condivisa con Fabrizio, la Under 18, che con la Juniores volta a fornire un bacino di pianticelle da coltivare in prima squadra. Nello score di queste annate ci sono state luci ed ombre, con un primo anno di serie D passato a riorganizzare un club in forte difficoltà, poi gli anni successivi hanno consolidato una categoria, l’Eccellenza, più consona al pubblico di una Montecatini che come sappiamo tutti ama più la pallacanestro che il pallone. Il primo anno dell’era di mister Marselli, accolto da tutti con molto scetticismo, è stato sicuramente il migliore con un testa a testa con la corazzata Grosseto, sia per gran parte del campionato che in coppa; gli anni successivi abbiamo costruito squadre di categoria con alti e bassi, ma sempre in linea con quanto fosse messo a nostra disposizione. Voglio precisare che il mio oscuro lavoro è spesso stato di supporto perché la mia visione del ruolo è questa: costruire la squadra ad inizio anno, poi tanto lavoro spesso al di fuori del campo, così ho avuto modo di studiare all’Università ed imparare negli anni di professionismo fatti a Pistoia e Prato. Voglio solo ricordare alcune delle tante iniziative che abbiamo fatto: l’accordo benefico con l’ospedale pediatrico Meyer, da me voluto dopo una triste esperienza familiare, l’iniziativa I am doping free, le amichevoli di prestigio Roma, Pisa, Empoli. Con un paio di incontri a Trigoria con De Santis stavamo creando una sinergia continuativa con i giallorossi. Questa mia esperienza da montecatinese è stata fortemente voluta e nata dall’amicizia che mi lega a Davide e Fabrizio, i momenti bui non l’hanno mai intaccata, anzi fortificata, purtroppo è mancato l’apporto delle istituzioni, ahimè assenti e vittime della burocrazia dirigenziale. Il futuro biancoceleste spero possa portare ancora buone nuove, il mio è un aspetto secondario, visto la mia scelta di interrompere il rapporto, le mie priorità adesso sono famiglia e lavoro, al momento questa che per me rimane solo una passione che metto in pausa. Provo disgusto per un calcio dilettantistico che si sta ridicolizzando con partite come le ultime… Se mi chiedi di Fabrizio Giovannini, ti rispondo che sicuramente con la sua carica e l’esperienza ha già il telefono bollente; chissà quale sarà la sua prossima meta.>>