“Nel centro storico, per ciò che concerne la sicurezza civica, la situazione è degenerata.” Così esordisce Manuela Angeli, membro del direttivo di FdI Pescia.

“Nonostante esista da ben tre anni, e sia stato reso ufficiale solo un paio di mesi fa Il Controllo del vicinato, il quale ha il fine di aiutare i residenti a individuare le vulnerabilità ambientali, strutturali e comportamentali che rappresentano delle opportunità per i malviventi, interfacciandosi con le forze dell'ordine preposte, ciò non è sufficiente per far sì che la vita quotidiana dei residenti nell’ala est del centro storico sia tranquilla fuori e dentro le proprie abitazioni“.

“Abbiamo una amministrazione comunale politica inesistente, un Comune dove vige l’instabilità di governo. Non è stato ancora nominato un commissario di polizia per il nostro commissariato, a distanza di un anno dal pensionamento del precedente.”

Continua Angeli – “Polizia municipale e carabinieri lavorano sottorganico e spesso trovano difficoltà nell’interfacciarsi con le realtà istituzionali che sono mal organizzate".

“Se tutto questo caos causato principalmente dalla mancanza di una amministrazione politica comunale solida e attenta ai bisogni dei cittadini, e non interessata alla spartizione dei seggi di giunta alla data dell’8 luglio, data in cui avverrà il rientro del sindaco sospeso Oreste Giurlani, tutti i cittadini ne trarrebbero vantaggio“, incalza Manuela Angeli.

"Quel che più potrebbe fare la differenza, sarebbe lo sblocco dell’annosa situazione che impedisce l’utilizzo dell’area Del Magro, per costruire parcheggi e quant’altro che possa ridonare vita anche all’ala est del centro storico, attualmente e ormai da troppo tempo, in preda ad episodi di microcriminalità ai danni di residenti ed avventori del centro, tutte situazioni denunciate a chi di competenza, che come già detto, senza un’interfaccia serio e concreto con l’amministrazione comunale , è molto difficile arginare”.

Angeli conclude sostenendo che Pescia avrebbe urgente necessità di “un governo di idee e non di un governo di immagini”.