Ancora soddisfazioni per il Kodokan Montecatini, storica scuola di judo della Valdinievole.
Numerose presenze in gara, due vittorie e altri interessanti piazzamenti.
Mooneygo Basket 2000 Senigallia - Acqua dell'Elba Nico Basket 64-72
Dopo due mesi e mezzo l’Estra Pistoia Basket torna finalmente alla vittoria nella 16° giornata di Lba 2024/25 al termine di un match vietato ai deboli di cuore in un PalaCarrara infuocato e dopo una partita che sembrava già indirizzata per gli ospiti nel primo tempo.
Secondo weekend del mese di gennaio e proseguono gli impegni, nei rispettivi campionati, per le squadre biancorosse fra gironi di ritorno che iniziano a entrare nel vivo oppure la seconda fase già dietro l’angolo.
Ad assistere agli allenamenti delle Pink Girls, infatti, c’erano il commissario tecnico della Nazionale femminile Under16 Giovanni Lucchesi e il dirigente responsabile delle attività femminili nazionali della Fip Roberto Brunamonti.
Dopo i 6 punti e 6 rimbalzi nel match di esordio in maglia Estra Pistoia Basket 2000, per Derek Cooke Jr sono giorni importanti per conoscere al meglio l’ambiente biancorosso, entrare nei meccanismi di squadra sul campo e nell’alchimia di spogliatoio.
Secondo weekend 2025 e Silvano Fedi subito in grande spolvero, con due vittorie e ottime prove degli atleti/e scesi in gara.
"Raccontami un libro", di Maria Valentina Luccioli
Da lunedì 20 gennaio al 30 marzo la mostra fotografica “La comunità dei muri”.
La biblioteca comunale La Smilea di Montale presenta il libro di poesie “D'istanti" di Dunia Sardi, edito da Edizioni L'Ancora in data giovedì 22 giugno 2023 alle ore 21:00 nella meravigliosa location di Castello Villa Smilea.
Cominciando coi saluti istituzionali dell'assessore alla cultura Tiziano Pierucci, modera l'incontro Moreno Scoscini, letture a cura di Chiara Manzini e Moreno Scoscini dell'associazione teatrale Legger_mente, con accompagnamento musicale dal vivo, sarà presente l'autrice Dunia Sardi. Ingresso libero e gratuito.
"Quante volte avevo sentito come una prigione il fatto di non poter uscire da sola e quante volte mi era venuta la voglia di scappare, di provare a varcare quella soglia che sentivo come un confine".
Questo è l'incipit dell'unico, breve racconto, posto alla fine di questa silloge poetica e ritengo doveroso, per un'analisi critica, iniziare proprio da qui, soprattutto da queste parole, per comprendere appieno quello che Dunia Sardi intende dirci.
Dunia è scrittrice, lo è sempre stata, prolifica, profonda e appassionata, solitaria e controcorrente, alla ricerca continua di un afflato universale che trova e scava nei personaggi vivi e reali dei suoi romanzi.
Non so dirvi se è stato per caso o per quale incredibile alchimia, che quei primi frammenti alla rinfusa, buttati come briciole di pane lungo il sentiero impervio della poesia, le abbiano indicato l'angusto passaggio verso una più compiuta e appagante maturazione artistica.
Dunia Sardi ha finalmente varcato quel confine che lei stessa frapponeva tra il reale e la finzione, tra il giuoco e la paura, nel timore recondito di non essere compresa "...e forse allora/ ritroverò intatta/ la mia anima." cercando l'incontro, in un viaggio immaginario, nei luoghi della sua fanciullezza.
Tutto il lavoro in versi di Dunia si esplica e si approfondisce su temi e concetti che riguardano la vita di ognuno di noi e fluisce inarrestabile nello scorrere eterno del tempo e delle nostre passioni "...le parole/ restavano nell'aria/ prima di cadere sfiorite/ come petali di rose rosse...".
Forse dovrei fare riferimenti eruditi, accattivanti, per fissare il linguaggio poetico di Dunia Sardi, ma ciò che si apprezza nella sua poesia è un inesauribile intreccio d'estro e d'arte, di sentimento e di pensiero, una naturale simbiosi nella cui imprevedibilità e libertà si forma l'immagine di una poesia che non ha timore di un linguaggio semplice, lineare, "Non avevamo che cieli di corallo/ e prati verdi..."diventando quasi una confessione dell'anima" Non hoaltro che me/ e non mi trovo/ passo cercandomi/ il giorno che vivo..." ma sempre germinata sul filo di una sofferta esperienza interiore.
A volte l'elegia malinconica si flette in accenti delicati, in discrezione tonale, ma la parola della nostra Poeta si fa lucida e comparativa e la sua sensibilità è pari alla finezza di una lettura simbolica e musicale, e al contempo, una scelta d'istinto e dunque una sintonia nel senso di una continuità umana alla ricerca perenne di esperienze e di valori. "...per noi/ che c'eravamo nati/ e avevamolasciato/ i giocattoli rotti dell'infanzia/ la cenere dei fuochi/ e dei sogni/ fra i sassi della tua riva/ eri come l'aia per i contadini/ e come il mare per i pescatori".
Certamente, "...aggrappata a quel braccio teso..." Dunia si sentirà al sicuro e "Dal silenzio delle stanze vuote..." la nostra poeta cercherà parole e come figli "frammenti alla rinfusa". "non si sa mai/ potrebbero arrivare".